Con gli ulteriori tagli previsti dal patto di stabilità, i Comuni non ce la faranno a fare i bilanci e a portare avanti anche la normale attività amministrativa. E’ l’allarme lanciato dall’assemblea dei sindaci della provincia di Terni tenutasi la settimana scorsa nella sala del Consiglio provinciale per fare il punto della situazione relativa ai tagli a Comuni e Province, sullo stato di avanzamento del dialogo con il governo e sulla legge regionale umbra di riordino istituzionale. Secondo i sindaci non ci sono più margini per assicurare i servizi essenziali ed è quindi insostenibile un ulteriore pesantissimo taglio in aggiunta ai precedenti provvedimenti finanziari già messi in campo. In tale contesto, l’assemblea ha espresso solidarietà e vicinanza al sindaco di Parrano Vittorio Tarparelli, dimessosi dal suo incarico per l’impossibilità di poter continuare un’efficace azione amministrativa, data la situazione del Comune dal punto di vista delle risorse professionali e finanziarie. Secondo i sindaci le dimissioni sono un pericolosissimo campanello d’allarme che non può essere ignorato perché la stessa situazione, rimanendo così le previsioni di tagli, rischia di verificarsi anche in molte altre amministrazioni comunali del territorio. I sindaci, è stato detto, si stanno trovando nella impossibilità oggettiva di garantire i servizi e di rispettare il mandato amministrativo per cui sono stati eletti dai cittadini. La stessa forte preoccupazione è stata espressa per le sorti della Provincia di Terni. Il presidente ha infatti reso noto ai sindaci, e poco prima ai consiglieri provinciali durante la seduta che ha anticipato l’assemblea dei primi cittadini, che se verrà confermato il taglio a livello nazionale di 1 miliardo di euro, la Provincia di Terni non potrà fare il bilancio perché per il 2015 è prevista una riduzione dei trasferimenti del 20% rispetto al 2014. Senza una passo chiarificatore del governo anche il processo di riallocazione del personale in molti punti resterà incerto, nonostante che in Umbria si sia messo in piedi un percorso che crea le condizioni per non ricorrere agli esuberi. Anche Il consiglio provinciale ha criticato i tagli pesantissimi che stanno colpendo Province e Comuni ribadendo la necessità che il governo metta risorse aggiuntive e che si chiarisca il futuro dei lavoratori e dei servizi essenziali al cittadino.
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