Il consigliere di FdI-AN Andrea Sacripanti ha presentato una sfilza di interrogazioni. Da “intitolazione via o altro luogo pubblico alla memoria dei “Martiri delle Foibe e degli Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia” a “Contributi regionali sulla sicurezza” fino al “Rischio di depotenziamneto nascite” all’ospedale di Orvieto.
Seguono i testi delle interrogazioni.
Oggetto: intitolazione via o altro luogo pubblico alla memoria dei “Martiri delle Foibe e degli Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia”
Il sottoscritto Consigliere comunale, Capogruppo Fd’I-Alleanza Nazionale, premesso che:
- L’interrogante ha presentato, in occasione del Consiglio comunale del 6 febbraio u.s., un Ordine del Giorno con cui si chiedeva all’Amministrazione comunale, in particolare, di “prevedere, appena possibile ed in accordo con gli uffici preposti, l’intitolazione di una via o di un altro luogo pubblico a ricordo delle vittime della tragedia delle Foibe e degli Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia”;
- Il predetto Ordine del Giorno non è stato discusso in quanto è stata votata dal Consiglio una pregiudiziale, proposta dalla maggioranza, con cui si dava atto che l’Ordine del Giorno riproduceva un altro Ordine del Giorno che era già stato approvato all’unanimità, con il voto favorevole anche dell’attuale Sindaco Germani allora capogruppo del PD, durante la consiliatura precedente e che, pertanto, non si rendeva necessaria una nuova votazione;
- In particolare, la Consigliera Timperi, nell’illustrare la pregiudiziale, ha evidenziato che sarebbe stato “tautologico” discutere e votare un atto che già era stato approvato all’unanimità durante la precedente Amministrazione e che quindi era già stata espressa la volontà del Comune di dare seguito alle richieste contenute nell’Ordine del Giorno;
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere interroga il Sindaco di Orvieto per sapere se è reale intenzione da parte di questa Amministrazione comunale attuare quanto contenuto nell’Ordine del Giorno approvato all’unanimità con delibera n. 23/2014 ed in particolare:
- Se è stata individuata la via, o in alternativa un altro luogo pubblico, da intitolare ai Martiri delle Foibe a e agli Esuli Giuliano-Dalmati;
- Quali sono i tempi con cui si intende dare attuazione al deliberato in questione.
Contributi regionali sulla sicurezza
Il sottoscritto Consigliere comunale, capogruppo Fd’I-Alleanza Nazionale, premesso che:
- La Regione Umbria ha emesso il bando, pubblicato sul BUR n. 34 del 16/07/2014, riguardante il cofinanziamento di progetti volti a migliorare la sicurezza delle comunità locali per le annualità 2013/2014, fissando i termini per la presentazione degli stessi alla data del 29/08/2014;
- Come è dato leggere dalla delibera di Giunta comunale n. 189 del 21/08/2014, il Comune di Orvieto ha presentato “un progetto volto alla sicurezza della comunità locale, in termini di Zona Sociale, con la finalità di sostenere alcune tipologie di intervento finalizzate a migliorare la qualità della vita del territorio e che agiscano soprattutto in termini di prevenzione della salute e promozione di stili di vita positivi e consapevoli, che si basano sul senso di appartenenza alla comunità locale e sul quale richiedere il finanziamento alla Regione dell’Umbria in base alla citata L.R. 13/2008”;
- Il progetto in questione, denominato “Punto A…Capo”, si legge nella delibera, si propone “di attingere al patrimonio delle esperienze prodotte in questo territorio, mettendo in campo azioni atte ad implementare le risposte del territorio alle problematiche giovanili relative alla sicurezza sociale su due linee di intervento previste nel bando:
- Azioni mirate ad affrontare l’emergenza droga
- Sostegno a politiche di sicurezza di genere (con modalità indiretta)”;
- Che il progetto, che prevede un costo complessivo di € 8.000,00, sarà finanziato per € 3.200,00 da risorse proprie dei Comuni della Zona Sociale e, per i rimanenti 4.800 euro, dal contributo che la Regione Umbria ha disposto il 06 febbraio 2015 con Determinazione Dirigenziale n. 480;
Premesso ulteriormente che:
- Gli altri diciassette Comuni beneficiari dei cofinanziamenti regionali hanno presentato progetti finalizzati principalmente alla realizzazione di misure volte alla sicurezza dei cittadini, come ad esempio i sistemi di videosorveglianza, in considerazione del sempre crescente numero di reati commessi nelle varie realtà locali;
- Anche il nostro territorio registra un alto tasso di criminalità, testimoniato da furti, atti vandalici, spaccio, ecc, in numero sempre crescente;
- Non è intenzione dell’interrogante, in ogni caso, sminuire l’importanza di un progetto che ha visto coinvolte scuole e cooperative su temi sociali di massima importanza quali l’uso e abuso di sostanze stupefacenti, malattie sessualmente trasmissibili, disturbi alimentari, ecc,;
Tutto ciò premesso e considerato, il sottoscritto Consigliere, ritenendo pacifico che il bando di cui in premessa fosse rivolto alla realizzazione di misure rivolte alla sicurezza dei cittadini sempre più minacciati da eventi criminali, chiede di sapere:
- Perché il Progetto Punto e a Capo non è stato cofinanziato con fondi stanziati per sostenere progetti ricadenti nel settore del sociale, sicuramente più attinente alle finalità perseguite dal progetto medesimo;
- I motivi per cui, in luogo del progetto di cui sopra, non è stato presentato il Progetto Orvieto Sicura 2014, già elaborato dalla precedente Amministrazione, il quale, come noto, prevedeva l’istallazione di 24 telecamere di videosorveglianza disseminate su tutto il territorio comunale, certamente molto più affine agli obiettivi perseguiti dal bando regionale e di sicuro molto più rispondente alle richieste dei cittadini che chiedono più sicurezza e protezione.
Rischio depotenziamento punto nascite di Orvieto
Il sottoscritto Consigliere comunale, gruppo Fd’I-Alleanza Nazionale, premesso che:
- Nel 2014, il punto nascite dell’Ospedale di Orvieto ha registrato 510 parti, di cui solo 220 riferibili a genitori dell’orvietano e la restante quota a genitori provenienti per la maggior parte del viterbese, a riprova della grande capacità di attrazione che il reparto esercita nei confronti degli utenti di altre Regioni grazie agli indiscutibili standard di alto livello dei servizi offerti;
- Il numero delle nascite, quindi, è di poco superiore alla quota dei 500 parti/anno necessaria, stando alla normativa vigente in materia, alla sopravvivenza dei punti nascita all’interno delle strutture ospedaliere;
- E’ evidente, pertanto, che un eventuale depotenziamento del reparto in questione, determinerebbe un inevitabile calo degli accessi, specialmente in riferimento ai potenziali utenti provenienti dalle Regioni limitrofe, e, dunque, una probabile soppressione dello stesso attesi i continui tagli operati, nel settore, dalla Sanità nazionale e regionale, mettendo, altresì, a rischio la sopravvivenza di altri reparti legati al punto nascite come, ad esempio, quello di Pediatria;
- Una seria minaccia in questo senso, è costituita dal fatto che, dal mese di gennaio, il Professor Morelli, già primario del reparto ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Orvieto, è stato chiamato dal Direttore Generale Dr. Fratini a dirigere anche il punto nascite dell’Ospedale di Narni, nonostante la stessa Asl ne avesse dichiarato la chiusura a decorrere dal 2015 e nonostante lo stesso nosocomio sia in procinto di essere chiuso in vista della costruzione del nuovo Ospedale comprensoriale di Narni-Amelia;
- Il punto nascite di Narni non solo è stato mantenuto in vita, ma è stato anche potenziato con l’Assunzione di un medico e, sembra, con nuove apparecchiature e ulteriori posti letto, nonostante, è bene ribadirlo, vi fosse l’intenzione di chiuderlo a causa della mancanza dei requisiti di sicurezza previsti dalla legge e in previsione del suddetto reparto presso l’Ospedale di Terni anche in previsione della realizzazione del nuovo Ospedale comprensoriale di Narni-Amelia all’interno del quale non è previsto il servizio sanitario in questione.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere, evidenziando come due reparti omologhi di due ospedali diversi, diretti da un medesimo primario, rischierebbero di depotenziarsi a vicenda, con un evidente ricaduta negativa in danno a quello orvietano, unico tra i due a raggiungere nel 2014, seppure per poche unità, i criteri imposti per legge, chiede di sapere se l’Attuale Amministrazione non ritenga che i fatti elencati in premessa costituiscano una seria minaccia per la salvaguardia del punto nascite di Orvieto e quali azioni intenda eventualmente promuovere presso la Asl Umbria 2 al fine di tutelare la sopravvivenza del punto nascite di Orvieto e l’elevato standard di qualità dei servizi che il medesimo offre agli utenti.