Riceviamo dal circolo di Rifondazione Comunista dell’Alto Orvietano e pubblichiamo.
Il Circolo di Rifondazione Comunista dell’Alto Orvietano in merito ai recenti fatti connessi alla possibilità di costruzione di impianti a biomassa nel territorio, esprime preoccupazione sia in merito alle dimensioni degli impianti e alle caratteristiche, sia alle modalità di carente partecipazione di cui questi progetti sono stati oggetto.
Il nostro Partito è da sempre attento alle questioni ambientali che peraltro muovono l’interesse di tutti i cittadini. Come in passato ci battiamo contro questi impianti che non portano occupazione al territorio e che invece lo impoveriscono dal punto di vista ambientale, peggiorando le condizioni di salubrità per i cittadini. E’ bene ricordare che in questi anni abbiamo assistito ad una strisciante deregolamentazione della materia da parte della Regione che ha determinano il proliferare di simili impianti e che adesso rischia di produrre un effetto cumulo nell’alto orvietano dove sono molteplici le ipotesi impiantistiche. Non vorremmo che la presenza dell’autostrada divenga uno stimolo per la trasformazione del nostro territorio in luogo di smaltimento e incenerimento di scarti e rifiuti in aperto contrasto con la volontà popolare e con i più elementari principi di democrazia, partecipazione e tutela del territorio.
Non abbiamo soffiato sul fuoco della polemica, non ci interessa stimolare un percorso che ha il solo merito di creare confusione, ma ci interessano le condizioni di vita e di salute di chi vive nel nostro territorio. A questo proposito ribadiamo la nostra contrarietà ad impianti di siffatte dimensioni e ci impegniamo affinché i cittadini siamo sempre tutelati, informati e
possano esprimere il loro parere. Da questo punto di vista rileviamo la mancanza di informazione data dall’Amministrazione ai propri cittadini e alle forze politiche e sociali. La
partecipazione va fatta prima di decidere e non dopo per quietare gli animi.
Appare pertanto tardivo e finalizzato più a scopi elettorali che al rispetto dell’opinione dei cittadini il provvedimento annunciato, peraltro dal PD, della sospensione in autotutela come pure la seduta straordinaria del Consiglio comunale di Fabro. In questo caso oggi il sindaco da cosa dovrebbe tutelarsi con il percorso fatto? E’ forse un modo per spiegarci che la vicenda verrà rimandata a dopo le elezioni regionali? Oppure è un modo per dire che i sindaci verranno richiamati all’ordine? Nei giorni scorsi sembrava che il primo cittadino fosse a conoscenza dell’impianto, e che fossero in procinto di partire i lavori; oggi
invece scopriamo che questo percorso va sottoposto ad autotutela, come espresso da più parti e anche dal PD. Anche il nostro primo interesse è la tutela della salute dei cittadini e noi continueremo a fare la nostra parte per quel che ci compete, in questa direzione, opponendoci alla realizzazione di questi simili impianti e chiedendo chiarezza e coerenza da parte delle istituzioni competenti: ora più che mai siamo per il NO.
Da questo punto di vista, stimoleremo, organizzeremo, parteciperemo e accoglieremo con favore tutti i momenti partecipativi che l’amministrazione e le forze locali e la cittadinanza, sapranno organizzare per garantire un’informazione più capillare. In queste occasioni avremo modo di precisare più approfonditamente la nostra posizione. Ci batteremo perché
gli interessi di pochi non prevalgano sugli interessi collettivi.
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