di Roberto Minervini
Non so se, giornalisticamente parlando, sia interessante il “battuta e risposta” fra due antagonisti, forse sì nei piccoli comprensori in cui ci si conosce, ma comunque alle accuse e alle diffamazioni bisogna rispondere (con tutte le riserve legali del caso naturalmente). Ma voglio cercare di farlo in maniera sintetica e spero quindi non noiosa per il rispetto che ho per gli organi d’informazione.
Egregio Signor Cimicchi (credo che sia doveroso darci del lei poiché desidero “prendere le distanze” da chi mi diffama in continuazione e non è capace di dare risposte senza offendere) io ed altri (sempre più numerosi) ci troviamo a fare politica per difenderci dalle istituzioni, dalle scelte politiche prive di strategia se non quella suggerita dalle lobby di potere, per far sì che alla crisi ed al drammatico degrado politico – amministrativo in cui ci troviamo non si aggiunga la supina acquiescenza delle cittadinanze. Cittadinanze, finalmente consapevoli ed attive, che non vogliono che si faccia strazio di quel po’ di qualità della vita che ancora ci resta ed in primis la salute. Purtroppo in questo disordinato Paese praticamente chiunque, se ha le giuste conoscenze, può “piazzare” una sua “idea imprenditoriale” possibilmente concordando la cosa con le amministrazioni locali (o più in alto se ne ha le capacità) senza renderne edotte le cittadinanze interessate. E’ quanto è successo a Fabro che ha ritirato la licenza al suo impianto Sig. Cimicchi ed il Sindaco Terzino si è dovuto scusare (ed ha fatto bene!) davanti ai cittadini che rappresenta perché non l’aveva informata. Quello che le sfugge Sig. Cimicchi è che il mondo è cambiato, ci sono fenomeni nuovi che le sfuggono completamente, anche quando mi definisce, con l’intento di offendermi, “politico mancato”, ma forse è rimasto abbagliato da un riflesso, non capisce che io non faccio politica, non quella che conosce lei, quella politica l’ho “mancata” completamente perché non l’ho mai praticata. La politica che faccio io, assieme a tantissimi altri, è una “politica” per l’autodeterminazione dei territori che spesso ci vede costretti a difenderci dalle istituzioni che ancora operano secondo la politica a cui fa riferimento lei, determinando nelle persone una enorme sfiducia nelle istituzioni. Vede Sig. Cimicchi io come politico non esisto, io sono un “prodotto” di un certo periodo storico che stiamo vivendo, questo vuol dire che se domani decidessi di trasferirmi all’estero per miei interessi personali, della mia assenza quasi non si accorgerebbe nessuno perché verrei rapidamente sostituito da qualcun altro, di fatto sta già avvenendo. Questo è il momento storico (interessante) che stiamo vivendo, io non so neanche se definire il mio impegno come “politico”, ma forse più come una forma di volontariato non remunerato, spontaneo e molto impegnativo. Un lavoro svolto con spirito di collaborazione con la gente del comprensorio in cui vivo (oggi dopo dieci anni di “attività” finalmente tantissimi) perché credo che il “contesto” vada difeso. Badi bene Sig Cimicchi, non da lei o da altri imprenditori che fate il vostro lavoro per guadagnare, ma dalla cattiva politica che oggi è generalmente qualche gradino più in basso rispetto alle conoscenze ed alle aspirazioni delle popolazioni amministrate. Se poi mi vuole accusare di narcisismo, beh forse lì qualche ragione ce l’ha, ma vede Sig. Cimicchi deve avere la pazienza di capire, non so se al lei è mai successo, ma provare il calore sincero di centinaia di sconosciuti che ti ringraziano, ti stringono la mano ed alcuni addirittura ti abbracciano con le lacrime agli occhi, credo che farebbe perdere un po’ la bussola anche a persone migliori di me. Ma sto divagando, veniamo a noi, non ho visto nel suo lungo scritto la risposta alla questione che le avevo posto circa la presenza o meno dei filtri degli impianti che va proponendo nell’Orvietano, la cosa non è secondaria perché mi ha dato del bugiardo quando invece ritengo di avere correttamente interpretato quanto scritto nei suoi progetti. Vuole pertanto e cortesemente informare la popolazione interessata sulla questione in maniera chiara e senza fare poco intellegibili riferimenti alle normative vigenti, magari con una risposta del tipo: – sì, ci sono in ogni caso e sono del tipo… – oppure – no non ci sono perché non necessari – oppure – ci saranno solo se necessari e cioè quando…-, la ringrazio per la cortese attenzione.
Riguardo alle altre calunnie, ne ho fatto un fagotto da porre sulla bilancia della giustizia e vediamo da dove penderà, mi piace comunque Sig Cimicchi che abbia fatto un sopralluogo dietro il Convento (evidentemente la mia ironia è stata troppo sottile) ed a proposito del “grilletto facile” le rispondo come avrebbe fatto l’intramontabile Totò: “ma mi faccia il piacere …”