ORVIETO – Quattro arresti tra Orvieto e Guardea, per l’operazione in corso “Silver and Gold” dei Carabinieri del Comando provinciale di Viterbo che stamani all’alba, con la collaborazione dei comandi provinciali di Roma, Terni, Arezzo e Caserta e un elicottero di Pratica di Mare, hanno raggiunto 13 tra i destinatari delle 15 ordinanze di custodia cautelare emesse emesse dal G.I.P. di Viterbo, Franca Marinelli. Eseguite 24 perquisizioni, di cui cinque nell’Orvietano.
Le accuse vanno all’associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio, al commercio in oro senza autorizzazione e alla falsità in dichiarazioni fiscali.
Di seguito la nota del Comando provinciale dei Carabinieri di Viterbo
Era una vera e propria organizzazione di cercatori di metalli preziosi, cioè di soggetti che del reperimento sul mercato nero di oro e argento aveva fatto il proprio business, quella venuta alla luce attraverso le attività di intercettazione telefonica ed ambientale effettuate durante la fase delle indagini.
Alle prime luci dell’alba di oggi è scattato il blitz del Comando Provinciale dei Carabinieri
di Viterbo volto allo smantellamento di una vasta ed articolata organizzazione criminale dedita alla ricettazione ed al riciclaggio di lavorati in argento ed oro, spesso provento di un furti in abitazione consumati su tutto il territorio nazionale.
Durante le operazioni di polizia giudiziaria sono state eseguite 40 tra ordinanze di custodia cautelare in carcere, arresti domiciliari e perquisizioni presso indagati nelle province di Viterbo, Terni, Roma e Caserta.
L’impiego complessivo di personale e di mezzi dell’Arma è stato a dir poco imponente, con circa 200 militari ed una quarantina di mezzi impiegati.
L’operazione ha debellato una vera e propria associazione per delinquere sorta per l’illecita compravendita di lavorati in argento ed oro, capace in un anno di “raccogliere” sul mercato nero di argento stimata in circa 10 tonnellate e vari chilogrammi di oro, per un giro d’affari calcolabile in oltre 4 milioni di euro. Il tutto in un mercato completamente sconosciuto al fisco.
I riconoscimenti da parte delle vittime dei loro beni, spesso oggetti oltre che dal consistente valore economico dal forte valore affettivo, sono avvenuti anche tramite le foto del materiale pubblicate nel portale istituzionale www.carabinieri.it, nella sezione oggetti rinvenuti e/o posti sotto sequestro.
Tra le persone coinvolte principalmente italiani in stretti rapporti con cittadini di nazionalità asiatica o di etnia rom. Di particolare interesse il sottobosco criminale disvelato dalle indagini: una vera e propria filiera della compravendita di oggetti in oro ed argento, con alla base i soggetti dediti ai furti in abitazione che piazzano la loro “merce” ai numerosissimi “raccoglitori” presenti nella Capitale che a loro volta la passano ad acquirenti, spesso operanti nell’attività di compro oro ed antiquariato; il materiale accumulato (nell’ordine di tonnellate) viene poi conferito a fonderie del polo orafo di Arezzo per risultare, al termine dei diversi passaggi di mano, completamente “ripulito”.
L’attività, giunta oggi al suo epilogo con l’esecuzione delle ordinanza di custodia cautelare emesse dal G.I.P. di Viterbo, Dott.ssa Franca Marinelli, ha avuto inizio nel gennaio del 2014 e si è protratta nella fase dei riscontri e delle indagini – dirette dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Viterbo, Dott. Fabrizio Tucci – per tutto lo scorso anno.
I brillanti risultati operativi oggi conseguiti, 15 ordinanze di custodia cautelare, di cui 10 in carcere e 5 agli arresti domiciliari e 24 perquisizioni presso altrettanti ulteriori indagati, si aggiungono a quelli già maturati nel corso del 2014, con 6 fermi di polizia giudiziaria ed il sequestro di circa 400 chilogrammi di argento ed oltre 1 chilogrammo di oro.