Riceviamo dal M5S di Orvieto e pubblichiamo.
Ricordando che fino a ora in quel locale non ci ha fatto fortuna nessuno. E sì che ci si sono esercitati fior di imprenditori.
Il bando prevede che chiunque possa partecipare e se il boccone è così ghiotto come pensa l’avvocato Vergaglia, il mercato farà il prezzo. Noi, da parte nostra, riteniamo fondamentale invece che ci sia accoglienza adeguata per chi arriva a Orvieto dalla Umbro-casentinese e che chi lo gestirà possa guadagnare abbastanza da poter divenire un decoroso biglietto da visita. Segue la nota del M5S.
Ad Orvieto il Belvedere è un’area dal notevole potenziale che avevamo attenzionato con una serie di iniziative a cui l’amministrazione ha risposto in modo non proprio entusiasmante.
Ora finalmente c’è un bando di gara per l’assegnazione della nuova gestione, una cosa a cui qui non eravamo più abituati. Abbiamo subito pensato “ben venga l’iniziativa” salvo ricrederci in pochissimi minuti.
Due considerazioni su tutte:
- Dal punto di vista politico la base d’asta di 417 euro al mese per un bar ristorante dotato di parcheggio autobus con vista sul più bel panorama cittadino ci sembra ridicola, sarà congrua al valore catastale nominale ma è assolutamente fuori mercato ed è potenzialmente una concorrenza sleale ai privati che investendo nel mattone lo offrono in fitto ai professionisti della ristorazione. Entrambe le categorie di cittadini, meglio precisarlo, pagano fior di tasse e sono la prima accoglienza turistica; questa nostra cittadina è magnifica anche grazie al loro contributo, per favore portiamo il dovuto rispetto.
- La delibera di giunta in forza della quale viene espresso il bando è datata nel futuro, il 3 aprile 2015, un errore puramente formale, ma grave in quanto lede l’accesso alle informazioni del cittadino che volesse andare a pescare la delibera senza usare la macchina del tempo.
Gi errori formali capitano, ma causano costosi ricorsi quindi chiediamo all’Amministrazione di procedere al ritiro in autotutela del bando e, auspichiamo, prima di riproporlo con questi numeri vogliamo ricordare all’assessore al patrimonio, dott. Gnagnarini, che 417 euro al mese non risanano il bilancio, un eventuale causa milionaria dovuta a problemi successivi al certificato di agibilità di quasi un decennio fa sventolatoci in faccia in risposta alla nostra interrogazione, e non allegato nella documentazione in albo pretorio, invece lo affosserebbero definitivamente a vantaggio di un privato.
Auspichiamo quindi la doverosa cura nel trattare codesta delicata faccenda, e ci rendiamo disponibili in Consiglio a sostenere iniziative adeguate e non superficiali per la risoluzione del caso, ma prima di tutto dovete ritirare subito quel bando sbagliato.