Successo di pubblico per l’inaugurazione della sede Orvietana dell’UNLA (Unione Nazionale Lotta all’Analfabetismo). Non solo briscola e scopone: gli anziani, e con loro, tutti gli esseri umani, hanno diritto ad accedere a tutte le forme di cultura, anche a quella cosiddetta “alta”. Come dice Pino Greco, “anche il gioco delle carte è utile per allenare il cervello: ma a Ciconia, come anche allo Scalo e a Sferracavallo, non può e non deve esserci solo questo. Non possiamo abbandonare la maggioranza dei cittadini orvietani (perché è qui che vive la maggioranza) alla briscola e alla TV, senza una biblioteca, senza eventi culturali di alto livello, senza occasioni di rinnovamento culturale e intellettuale, senza cibo per la mente e per il cuore”. UNLA a Orvieto ringrazia tutti quelli che hanno reso possibile la partenza del corso gratuito di informatica “nonni su internet” e , soprattutto, il professor Enrico Pedacchia, senza il quale nulla sarebbe stato possibile. Un volontario UNLA prezioso, capace, e di lungimirante generosità. Invitiamo in questa occasione altri docenti a farsi avanti e mettere a disposizione di UNLA le loro capacità.
Il presidente dell’UNLA, ringraziando il Sindaco Germani, ha fatto una carrellata sulla storia dell’UNLA. Nata nel Sud Italia, per sradicare l’analfabetismo dei bambini e degli adulti, ente morale riconosciuto dall’UNESCO, l’associazione punta ora ad eradicare i cosiddetti “analfabetismi moderni”: l’anziano che non sa navigare su internet o scaricare i risultati delle analisi del sangue, il giovane che lavora coi turisti ma non sa l’inglese, lo straniero che non sa l’italiano. UNLA fornisce corsi completamente gratuiti alle fasce svantaggiate economicamente o che non avrebbero accesso a corsi di questo tipo a causa della semplice mancanza dell’offerta sul loro territorio, o a causa della scarsa mobilità dei cittadini stessi.
Katia Sagrafena ha proseguito raccontando la storia di Vetrya: un’azienda che ha deciso di esserci. Un’azienda che avrebbe potuto avere grandi successi altrove nel mondo, ma che ha deciso di mettere radici proprio qui, a Orvieto, perché l’innovazione e l’intelligenza non hanno confini geografici né mentali. Vetrya c’è, affianco a UNLA, e ha fornito l’attrezzatura tecnologica necessaria a far partire il primo corso gratuito di informatica per la terza età, intitolato “Nonni su Internet”. Computer e webcam, strumenti-base per una prima alfabetizzazione informatica. “Vetrya è stata da poco riconosciuta la terza Great Place to Work, il miglior posto dove lavorare in Italia. Nello stesso spirito, la nostra attenzione non va solo ai nostri dipendenti, ma anche al territorio che ci sta attorno. E “Nonni su internet” è stato il naturale approdo della nostra voglia di innovare e democratizzare internet facilitando l’accesso alla tecnologia”
Il Sindaco Germani ha fatto le congratulazioni all’iniziativa, pur ammettendo che inizialmente non credeva che il progetto potesse essere realizzato così velocemente e con così pochi mezzi. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione i locali per il corso “Nonni su internet” perché ha ritenuto doveroso partecipare al progetto, senza se e senza ma. “In genere” ha proseguito Germani “un’amministrazione con problemi di bilanci non si imbarca in progetti che poi non possono essere seguiti. In questo caso, invece, ho preferito pensare che i problemi di bilancio sarebbero stati solo una scusa, che i locali per le lezioni c’erano, e che è bene fare il più possibile e il meglio possibile, con il poco che si ha, se lo si ha. Per questo il Comune ha sostenuto l’idea di Greco, che comunque” – ironizza il sindaco – “secondo me non si sarebbe fermato di fronte a nulla, vista la sua grande motivazione nel campo della pedagogia”
Dopo le presentazioni e i ringraziamenti di rito, la parola è andata al Professor David Meghnagi, che ha dato una lectio magistralis sulla struttura del cervello, sul funzionamento dei neuroni a specchio e sull’importanza dell’apprendimento. Apprendimento che avviene con le sue paure, incertezze, soddisfazioni e sorprese, a tutte le età. “Il cervello umano è largamente inutilizzato. E quando andiamo a toccare quei “rami dormienti”, si accendono in noi le endorfine, delle droghe naturali, che il nostro corpo produce per farci stare bene. Uscire dalle nostre solitudini, fare una passeggiata, leggere un libro intrigante dalla cui trama non possiamo separarci, conoscere cose nuove, producono lo stesso effetto. Rendono il nostro cervello più vivo, più giovane. Di questo, tutti noi abbiamo diritto, a tutte le età. Come funziona questo meccanismo? É con piacere che vi racconto la scoperta, tutta italiana, di una certa tipologia di neuroni: i neuroni a specchio. Questa scoperta conferma quanto scoperto da Freud attraverso ciò che lui chiamava empatia. E cioè, la ripetizione da parte dell’essere umano di ciò che il suo occhio vede. Una mamma triste avrà un bambino triste. Così come una mamma aggressiva avrà un bambino aggressivo. Questo “copiare” istantaneo era definito, prima della scoperta dei neuroni a specchio, come “empatia”. Ora, abbiamo la prova che è il risultato della funzione di questi particolari neuroni. Questi neuroni provocano in noi il “piacere di apprendere”. Apprendere non è solo una cosa meccanica e tecnica. Ma è anche “trascendente”. La parola trascendenza è erroneamente usata solo in ambito religioso. Anche chi apprende, trascende. E la trascendenza porta motivazione, e la motivazione porta serenità e passione. È la passione che muove la conoscenza. Greco stesso ne è un esempio: ha iniziato come maestro di strada e questo spirito, questa passione, ancora non lo abbandona, anche qui a Orvieto. Raggiungere chi non ha i mezzi e chi non sa che tutti hanno diritto alla cultura. Tutti . Tutti noi.