di Roberto Minervini
“Bugiardo! Bugiardo!” mi sono sentito dire mentre parlavo al microfono, mi sono voltato sul lato destro di una sala gremitissima e vedo una faccia rossa allo spasmo con un paio di curatissimi baffi candidi nel mezzo: era Stefano Cimicchi, “Bugiardo, sei un bugiardo” mi continuava a dire.”Ma guarda Stefano che nel tuo progetto c’è scritto che i filtri non sono necessari…” “Sei un bugiardo e dici così per spaventare la gente…” continuava a dirmi sempre rosso in faccia. Gli ho borbottato al microfono qualcos’altro che non ricordo, quando sento un forte brusio che comincia a levarsi dalla sala “smettetela!” (o qualcosa di simile) mi intima il carabiniere che comandava il drappello presente in sala, mentre vedo gli altri commilitoni che all’unisono si staccano dalle pareti laterali e si fanno notare nella sala. Capisco l’antifona, il brusio, ora più forte, è stato recepito dai militari come l’inizio di una reazione di massa (in quella sala c’erano almeno trecento persone piuttosto accalorate), quel brusio era di disappunto nei confronti di Stefano Cimicchi ed in mia difesa. Ero stato il loro paladino fino a quel momento nella kermesse contro il sindaco Terzino che aveva attivato una procedura per l’installazione di un impianto a biomasse della “Macchia Alta”, azienda riconducibile a Stefano Cimicchi. Quindi, vista la situazione, chiudo la polemica con Cimicchi soffiando nel microfono che la società avrebbe dato ulteriori chiarimenti sulla questione dei filtri.
Naturalmente però ci sono rimasto male, non ho potuto ribattere come avrei voluto, non mi davano del bugiardo da quando ero bambino, o forse anche dopo, non ricordo più neanche quanto tempo fa me lo disse una ragazza, ma quella era una storia molto diversa da questa con Cimicchi.
In altri tempi avrei potuto sfidarlo a duello lanciandogli il guanto, in qualità di offeso avrei avuto diritto alla scelta dell’arma, la “pistola da venti passi”. Chi mi conosce sa che ho una mira formidabile, oppure fare una bella scazzottata all’americana fra tavoli, sedie e bottiglie di whiskey con le due fazioni che incoraggiavano i due contendenti…, ma lì non c’erano due fazioni, beh, fa lo stesso, si sarebbe potuto fare che quelli dell’assemblea incoraggiavano me ed il sindaco Terzino che incoraggiava Cimicchi. Ma sembra che non sono più i tempi per romantiche questioni d’onore.
Questa mattina mi sono confidato con mia moglie “oggi vado dall’avvocato” e le spiego l’accaduto della sera prima “ma non ti pare eccessivo…” mi risponde laconica, dall’abisso della sua saggezza. Insomma porto le “carte” relative al progetto all’avvocato e lui ci intravede solo un “fumus” (anche qui) di ambiguità e niente di più. Insomma sono circondato da noiosissime persone di buon senso.
Allora, messe da parte pistole da duello ed arma bianca, non mi resta che la penna, mi riprendo la relazione tecnica dello stabilimento di Castelviscardo (uguale a quello di Fabro) dove il Comitato ha fatto ”l’accesso agli atti” e me lo rileggo con attenzione e trovo, al capitolo “Linea trattamento fumi” una frase: “Per raggiungere il livello di polveri richiesto dal D.M. 06/07/2012 è necessario inserire a valle dello scambiatore un filtro a maniche che possa ….. consentire il raggiungimento dell’obiettivo fissato” Quindi qui sembra che il filtro sia previsto, se nonché continuando si legge al capitolo “Caratteristiche delle missioni in atmosfera”: “L’impianto prevede il rispetto dei limiti per la taglia corrispondente dal Testo Unico Ambientale (D.lgs 152/2006 e s.m.i. e dei limiti imposti dal D.M. 06/07/2012 per l’accesso al premio relativo alle emissioni. Per rispettare il limite imposto dal D.Lgs. 152/2006 non sono necessari SNCR (Sistema non catalitico per la riduzione di NOx n.d.r.) e filtro a maniche (a patto di impiegare cippato con caratteristiche pari o superiori a quelle indicate nella tabella 4.1), infatti il tenore delle polveri è ottenuto grazie all’effetto depolveratore dello scambiatore, mentre gli altri inquinanti vengono abbattuti attraverso il controllo dell’aria e della temperatura di combustione.” Insomma se si usa il cippatto come biomassa, e solo di questo si è parlato nella riunione di ieri sera (per me che scrivo, ma del 18/3/15), i filtri, com’è affermato, non sono necessari. Ma non è finita il testo continua: “Per raggiungere i valori fissati dal nuovo decreto è necessario inserire un sistema apposito di abbattimento di polveri, mentre per quanto riguarda gli NOx, potrebbe non essere necessario inserire un apposito sistema, controllandone la concentrazione attraverso i parametri di combustione, ciò dipende anche dalla effettiva composizione della biomassa. In ogni caso rimane sempre possibile predisporre il sistema all’installazione ed effettuarla solo in un secondo momento, una volta stabilito che il combustibile impiegato non consente il raggiungimento dell’ emissione richiesta. Per valutare il rispetto dei valori fissati è necessario un sistema di monitoraggio delle emissioni.” Allora egregio Cimicchi, dato per scontato come da te affermato pubblicamente, che sono un bugiardo e quindi ambiguo per definizione, come ti poni di fronte all’opinione pubblica tu che ti muovi alla luce del sole? Io da quello che leggo capisco che i filtri per il cippato non servono perché le emissioni sarebbero nei limiti della normativa, e che eventuali sistemi di filtrazione potrebbero essere inseriti solo ed eventualmente dopo verifica delle emissioni (da fare con che frequenza e con quali garanzie per i cittadini?). A tale proposito, un dettaglio che mi sfuggiva è che Fabro sia già “sotto schiaffo” per le polveri sottili, sembrerebbe dovute alla vicinanza con l’autostrada e già ci sono dati “anomali” dal punto di vista sanitario come è stato ricordato durante l’assemblea, ma allora Sindaco Terzino vogliamo aggiungere danno al danno?
Bene, io mi fermo qui, non voglio aggiungere altre bugie e quelle già dette, ora mi aspetto le verità da Stefano Cimicchi altrimenti, caro Stefano, non ci resta che vederci all’alba, con i Padrini, dietro il Convento dei Carmelitani Scalzi. Naturalmente al primo canto del gallo.
(La foto in home è di repertorio)