di Gino Terrezza – Geriatra, già Sindaco di Ficulle
Quando si parla di Alzheimer, si parla di una vera e propria piaga sociale che vede troppo spesso gli interessati, malati e familiari, affrontare con estrema difficoltà le problematiche che la malattia comporta, il più delle volte con il sostegno di chi è preposto alla tutela della salute condizionato dalla ingravescente scarsità delle risorse disponibili. Sofferenza fisica, psicologica, sociale ed economica: questa è la condizione prevalente nelle famiglie “travagliate” dalla malattia.
Per meglio rispondere ai bisogni degli anziani fragili e far fronte anche alle esigenze dei malati di Alzheimer sia assistenziali che “riabilitative”, alleviando il carico alle loro famiglie, i dirigenti della ASL e gli Amministratori locali, avevano avvertito la necessità di integrare la rete dei servizi esistente, limitata alla presenza sul territorio delle sole residenze protette, con altre strutture intermedie come RSA e Diurni per non autosufficienti. Infatti nel 2012, l’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito 12, in presenza del Direttore Generale della Asl 4 Terni e del responsabile del Distretto di Orvieto, accolse con favore e, successivamente, ratificò la realizzazione di 2 diurni Alzheimer per complessivi 25 utenti. Ficulle si propose, soprattutto in ragione della sua posizione geografica, per la realizzazione di uno di questi, avviando l’iter per l’autorizzazione alla realizzazione ed ottenendo il parere favorevole della Regione per la una struttura con capienza di 12 utenti. La scelta del fabbricato di Borgo Garibaldi, già adibito a centro polivalente, risultava opportuna ed appropriata per le sue potenzialità e caratteristiche strutturali, ma anche per la compresenza al piano terra del Centro Sociale Anziani e per la sua ubicazione all’interno del Paese, tali da rendere possibili contatti ed interazioni con il resto della Comunità, evitando l’isolamento fonte di pregiudizi e discriminazioni.
Grazie alla sensibilità e disponibilità di CrediUmbria è stato erogato un finanziamento di € 40.000 per adeguare la struttura a Centro Diurno Alzheimer, in seguito alla deliberazione dell’Amministrazione Comunale per la modifica della destinazione d’uso dei locali. L’approvazione del progetto ed il conseguimento dei permessi da parte degli uffici provinciali preposti hanno consentito di dare il via ai lavori di adeguamento dell’immobile nell’aprile 2014, previa emissione di un bando di gara e successiva aggiudicazione dell’appaltato. A fronte della cessione dei locali, l’Amministrazione Comunale avrebbe previsto la riscossione di un canone di affitto mensile “contenuto” in considerazione del valore oggettivo dell’attività ivi svolta a vantaggio di tutto il comprensorio di riferimento.
Dal canto suo la ASL aveva assunto il servizio tra quelli di propria conduzione, come suggerito dall’Amministrazione Comunale, per i reciproci vantaggi che ne sarebbero derivati. Il Centro Diurno Alzheimer veniva così inserito dalla ASL nel bando di affidamento dei servizi socio-sanitari con l’indicazione del fabbricato di Borgo Garibaldi come sede del servizio. A fine 2013, veniva aggiudicata la gestione del Diurno Alzheimer al vincitore della gara di appalto un’Associazione Temporanea d’Impresa, di cui fa parte la Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio” di Orvieto, cui sarebbe stato affidato il nuovo servizio e che già gestisce a Ficulle per conto della ASL il centro “La Porta del Sole”, per assistere disabili adulti in regime residenziale e diurno. Inoltre, nei primi mesi del 2014, in considerazione della disponibilità della struttura dopo i modesti lavori di adeguamento, veniva diramata ai competenti uffici della ASL la direttiva di attivarsi per accelerare tutte le procedure finalizzate al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività semiresidenziale di diurno Alzheimer. Infine, l’imminente apertura del servizio è stata resa pubblica il 10 maggio 2014 nel convegno sulle problematiche legate all’Alzheimer tenuto a Ficulle alla presenza tra gli altri del dott. Giovagnola, Presidente di Crediumbria e della dott.ssa Urbani, responsabile del distretto ASL di Orvieto.
Morale della favola, il diurno Alzheimer di Ficulle non ha visto la luce, mentre quello di Villanova è già operante. In questo periodo critico, la realizzazione di questo servizio, sicuramente rispondente ad una esigenza reale del nostro territorio, avrebbe avuto una ricaduta positiva, per famiglie in difficoltà, non solo in termini di attenzione alla salute dei malati e alla serenità di chi li assiste, obiettivi prioritari, ma anche in termini occupazionali. C’è da chiedersi, oggi, cosa pensano dirigenti e soci di CrediUmbria circa l’elargizione di fondi con finalità vincolata, giacché finora è stato disatteso il progetto finanziato. C’è da chiedersi per quale motivo vengono discriminati i cittadini del nostro comprensorio rispetto a quelli più fortunati che già usufruiscono del diurno di Villanova autorizzato in contemporanea a quello di Ficulle. C’è da chiedersi quanto ancora dovranno aspettare i malati di Alzheimer per vedere rispettato il loro diritto alle cure e le loro famiglie per ottenere un temporaneo sollievo dalle fatiche dell’assistenza. C’è da chiedersi per quanto ancora le Amministrazioni Comprensoriali accetteranno questa situazione di stallo che ha come principali soccombenti i più deboli ed bisognosi. C’è da chiedersi anche come sia stato possibile dare seguito all’attuale attività svolta nell’immobile in questione, quando sarebbe stato indispensabile eseguire interventi indifferibili per eliminare serie problematiche esistenti, risolvibili grazie anche alle risorse del finanziamento di Crediumbria avanzate per i ribassi d’asta. Nonostante l’ “invito” del Sindaco di Ficulle a non farsi domande, quelle sopra proposte sono tutte lecite e meritevoli di una risposta.
Non esistono giustificazioni, se non risibili, per non realizzare il diurno in questione: di fronte alla tutela della salute ogni argomento è vano o strumentale, specie con presupposti progettuali indiscutibili ed inattaccabili. Per non disattendere il diritto alla salute, negando un riscontro al bisogno concreto dei malati e dei loro familiari, e per dar voce a chi non può farsi sentire, si rivolge un appello accorato a tutti gli attori della vita pubblica e della società civile: alla Presidente Marini e al Consigliere Galanello, alle rappresentanze politico-amministrative locali e a quelle sindacali degli anziani, alla Direzione della ASL, a Cittadinanzattiva – Tribunale dei Diritti del malato e alle Associazioni che si occupano dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie, ai responsabili di Crediumbria e della Cooperativa “Il Quadrifoglio” perché intervengano con determinazione per permettere la tempestiva realizzazione, a gestione ASL, del “Diurno Alzheimer di Ficulle” a Ficulle.