Scopetti e Taddei non si rassegnano alla scelta di Germani da parte dei simpatizzanti PD nelle primarie dello scorso anno e degli orvietani nelle elezioni amministrative. Continuano la loro estenuante battaglia contro il sindaco Giuseppe Germani, accusato di non condividere con la segreteria democratica le azioni amministrative e di tenere nel suo “cerchio magico” l’assessore Gnagnarini, reo di leso PD.
È ovvio che l’attacco a Gnagnarini serve soltanto per alimentare il dissenso nei confronti dell’Amministrazione, ma i motivi che giustifichino questo contrasto non sono mai stati dichiarati esplicitamente e il segretario del PD ha soltanto fatto pensare a chissacché per non dire nulla di evidente e verificabile.
Quando si alimentano chiacchiere si corre anche il rischio di caderci dentro e in questi giorni non sono poche le supposizione e le dietrologie per poter spiegare l’atteggiamento di Scopetti, Taddei e qualche altro consigliere, politicamente incomprensibili ma invece meglio decifrabili con chiavi di lettura più maliziose.
Tutto l’accanimento nei confronti di Gnagnarini, perché ha ricordato al PD che è una componente della coalizione e non il padrone del “mazzo”, non ha infatti sensatezza, dato che un componente della Giunta eletto in una lista civica può legittimamente parlare come amministratore coinvolto in critiche all’Amministrazione a cui partecipa.
Che il PD faccia appello all’orgoglio democratico contro Gnagnarini fa ridere, dopo che il segretario ne ha dette di tutti i colori dei suoi avversari interni, avversari che sono l’altra metà del suo partito.
Scrivere “Cerchi magici, personalismi e gruppi d’interesse: basta con le strategie, la città ha bisogno progetti per lo sviluppo!” riferito alla propria Amministrazione, come hanno fatto Scopetti e Taddei, è gravissimo. Questa proposizione, secondo una comunicazione che sembra ormai consuetudine per il segretario, non dice nulla e fa immaginare tutto.
Il fatto grave per la città è che la lotta all’interno del PD si è ormai scaricata sull’Amministrazione e su Germani.
D’altra parte lo snodo per perseguire risultati politici o personali sono il sindaco e i suoi assessori , che evidentemente non hanno riposto positivamente alle richieste di chi sbraita.
Ma quali sono tali richieste?
Sette mesi di Amministrazione attiva e sostanzialmente buona, dopo dieci anni di disastro, non possono certo giustificare alcuna seria critica, al massimo sommesse sollecitazioni su azioni amministrative specifiche.
Ci auguriamo che la minoranza consiliare, non ancora intervenuta su questo ghiotto boccone, svolga il suo ruolo e aiuti gli orvietani e noi a scoprire chi c’è in questo paventato cerchio magico e quali siano i pericolosi gruppi di interesse che si muovono a danno di Orvieto. Forse già li conosciamo.
Ormai il dado è tratto e il dubbio è stato insinuato. Finché Scopetti e Taddei non diranno quali siano i gruppi di interesse che si muovono intorno al sindaco e alla Giunta, se ci sono, sentiremo il dovere di capire e approfondire i rapporti di tutti con tutti. E di raccontarlo.
Nel dubbio, intanto, meglio Germani. Che sia un sindaco capace dovrà dimostrarlo, ma che sia una persona onesta e disinteressata lo ha già fatto.