di Pierfederico Tedeschini
Alle ultime elezioni politiche, in molti abbiamo creduto in questo governo, spinti da quel nome nuovo e ben speranzoso di Matteo Renzi. Dopo qualche tempo credo bisogni anche tirare qualche calcolo di quanto fatto e di quanto stiamo vivendo. Il momento storico non ha né è interessato ad ideali ma a questioni materiali, troppo semplici per non essere viste. Inutile è trovare in prima pagina titoli riguardo la riforma del senato o sentire il presidente del consiglio dire che tutta Europa ci invidia il neo sistema elettorale. Al popolo, teoricamente sovrano, non interessa lontanamente di questi argomenti e, quando e se riesce ad arrivare a fine mese con la sua attività, è troppo spesso costretto a pensare che per sopravvivere dovrebbe evadere il fisco. Abbiamo una forbice fiscale che più che forbice è una tagliola che troppo spesso è insostenibile dai contribuenti. Abbiamo un sistema bancario praticamente inavvicinabile e continuiamo a sentire prediche politichesi di rimprovero a chi lascia il nostro paese. Quotidianamente, troviamo imprenditori a doversi presentare in tribunale per essere giudicati da una magistratura che può tutto senza dover rendere conto a nessuno delle proprie decisioni. Basta andare a ragionare su questioni al momento inutili come premi di maggioranza o collaborazioni di studio tra paesi della comunità europea, è ora di ripartire da zero, da quello zero da cui si ripartiva nel dopo guerra senza stare a parlare di italicum o Nazareno. Quella guerra dava certo una visione diversa della società a chi si ritrovava sulla alte poltrone ma non è possibile continuare a non vedere o sentire certe questioni troppo evidenti e facilmente visibili. Quanti italiani sono interessati a expò 2015? Abbandoniamo le questioni fatte di pensieri e dedichiamoci a quelle fatte di materia .