ORVIETO – Furti alla Tione. A distanza di due mesi e mezzo dal fallimento, in una situazione di completo stallo della vertenza, lo stabilimento di acque minerali di Bardano finisce nel mirino dei ladri che la scorsa settimana, notte tempo, sono entrati e hanno praticamente smantellato l’impianto elettrico. Riuscendo in questo modo a portar via un importante quantitativo di rame.
A segnalare l’accaduto i sindacati che, da tempo ormai, denunciano i mille rischi connessi alla pericolosa empasse che sta attraversando la vertenza sotto ogni profilo. La cassa integrazione straordinaria è ferma, mentre non si riesce a percepire ancora l’ultimo mese e mezzo di cassa ordinaria. Sul fronte del possibile rilancio poi non c’è traccia di alcun bando, strada scelta in alternativa all’affidamento temporaneo, il tutto pur in presenza di un gruppo imprenditoriale interessato. Interviene sulla questione la Cgil, tramite la Camera del Lavoro e la Flai preoccupata per le sorti dei 20 dipendenti.
“Dopo oltre due mesi e mezzo dal fallimento – afferma Maria Rita Paggio – i lavoratori della Tione sono ancora in attesa di conoscere il proprio futuro in particolare la richiesta di cassa integrazione straordinaria, dopo il rinvio dell’esame congiunto in Regione richiesto dal curatore , non è stata ancora sbloccata. Allo stesso modo non si riescono a comprendere le ragioni per le quali non è stato ancora liquidato l’ultimo periodo della cassa integrazione ordinaria pur ricorrendone tutte le condizioni. Inoltre – aggiunge la sindacalista – il bando per la ricerca di imprenditori interessati al rilancio produttivo non è stato pubblicato; nel frattempo è pervenuta almeno una manifestazione di interesse che avrebbe consentito, attraverso un affidamento temporaneo, la ripresa della vita dello stabilimento in attesa del bando stesso. Sindacato e lavoratori hanno sempre sottolineato come fosse essenziale il fattore tempo, non solo per i lavoratori senza stipendio ma anche per evitare il deterioramento degli impianti con la conseguente compromissione del futuro produttivo e danno ai creditori. La notizia di furti avvenuti all’interno dell’azienda la scorsa settimana ha costretto il curatore ad attivare un servizio di sorveglianza, tuttavia aumentano le preoccupazioni dei lavoratori e evidenziano ancora più chiaramente che lo stabilimento Tione non può e non deve essere abbandonato al suo destino”. Per questo il sindacato rinnova la richiesta a tutti gli organi della procedura a fare presto, ad “agire tempestivamente per salvaguardare il sito produttivo e i posti di lavoro”. La Cgil si rivolge anche alle istituzioni locali e alla Regione perchè sostengano e favoriscano ogni possibile percorso di salvataggio “di questa azienda, situata in un territorio già pesantemente colpito dalla crisi”.