di Dante Freddi
Onde alte nel laghetto del Pd orvietano.
Scopetti contro tutti cerca di riempire di contenuti la sua Segreteria e con la spada del rinnovamento alzata se la prende con la minoranza interna che perseguirebbe il conservatorismo della classe dirigente e delle idee, crea distinguo da Germani sul Patto di Fiume, lancia messaggi oscuri, inizia a emettere comunicati firmati da lui e dal capogruppo del suo partito Taddei, tanto per indicare che il gruppo PD in Consiglio comunale è con lui. Credo sia giusto che un partito non si appiattisca sull’Amministrazione, ma è un atteggiamento che andrebbe esercitato su fatti e con coerenza di impostazione.
Ovviamente dietro la divisione a metà dei democratici orvietani ci sono idee diverse sul ruolo del PD nostrano, ma soprattutto sulla gestione di Scopetti, che da segretario praticamente unitario è diventato un segretario divisivo. Al di là delle responsabilità per la condizione che si è creata, la situazione disegnata in una sua aspra lettera aperta da Lamberto Custodi non fa una piega: “La disponibilità concessa allora da tutto il Partito è stata da Scopetti del tutto incompresa o peggio fraintesa e umiliata; l’occasione di mettere alle spalle un periodo delicato e controverso, è stata gettata al vento per ragioni su cui ognuno può fare le proprie ipotesi e dare le proprie spiegazioni, ma è il dato politico che oggi emerge, oggettivo ed incontestabile”. E il dato politico è la rottura, in mezzo a non poche contraddizioni, da una parte e dall’altra.
Scopetti persegue il rinnovamento con i voti i Capoccia, dinosauro del vecchio PCI e leader DS, a cui si è opposto per tutti gli anni di militanza in Altra Città, e dall’altra parte si risponde con i ragionamenti di Filippetti, come se le parole fossero del tutto sganciate dalle persone e dalle loro storie.
Il segretario Scopetti è certamente in buonafede, vuole davvero il rinnovamento, ma la sua gestione della scelta del candidato sindaco, strampalata e autoritaria, gestita non per ottenere il megliore sulla piazza ma per eliminare Germani, (alcuni dicono per fare posto a se stesso), unita a un atteggiamento spesso conflittuale e suscettibile hanno un valore per chi li apprezza ma anche un costo.
Quel costo lo pagherà Scopetti o il PD.