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Home Politica

Contratto di Fiume, i fatti e le opinioni

Redazione by Redazione
22 Gennaio 2015
in Politica, Corsivi, Archivio notizie
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di Valentino Filippetti

Innanzi tutto un po’ di cronistoria.
Tutto parte alcuni anni fa quando la Comunità Montana Monte Peglia Selva di Meana propose di realizzare un BIM ( Bacino Imbrifero Montano) sul modello Valnerina.

Non se ne face nulla perché prevalsero altri progetti come quelli sul lago di Corbara giustamente criticati da Gianni Cardinali.

Però quel lavoro, che coinvolse oltre agli amministratori i tecnici dei vari Enti, provocò una presa di coscienza sul tema del rapporto tra i fiumi che attraversano l’orvietano e il territorio.

Fu così che per la prima volta si avviarono dei progetti più organici ed un primo coordinamento tra gli enti.

Tutto ciò dette risultati e si gettarono le premesse per non ripetere esperienze negative come quello realizzato dal Consorzio di Bonifica sul Chiani prima dell’ingresso a Ciconia ( giustamente denunciato da Cardinali all’epoca).

Fu allora che incominciammo a discutere con Bastiani del Contratto di Fiume.

Ci sono voluti 10 anni ed un disastro enorme per far entrare questo dibattito nel vivo ed avviare una partecipazione reale dei cittadini .

Poco più di un anno fa abbiamo organizzato degli incontri interregionali con il Lazio e l’Amiata Senese (prima riunione ad Acquapendente) per promuovere un’ azione all’interno della una proposta di area interna prevedendo un Contratto di Fiume. Si sono succeduti altri incontri nei quali emersi una forte convergenza.
La possibilità di perseguire la strada interregionale è stata momentaneamente sospesa per le caratteristiche che ha assunto il Programma sulle Aree Interne.

L’orvietano ha iniziato allora un confronto locale, d’intesa con la Regione Umbria.

Inizialmente il processo vedeva come coordinatore e promotore il Comune di Fabro, come risulta dal paper presentato all’VIII Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume(CdF) di Firenze, 9 dicembre 2013, in quel primo documento si parlava come ambito geografico esclusivamente del bacino del Paglia-Chiani.

In una delle riunioni fatte in periodo successivo, in un incontro presso l’Associazione Industriali emerse la proposta dell’allargamento del bacino del CdF al bacino del Tevere fino a Giove facendo coincidere il più possibile l’ambito Aree Interne con il Contratto di Fiume.

Dopo le elezioni ad Orvieto, con la nomina di Germani a Sindaco, nel maggio 2014 il coordinamento passa al Comune di Orvieto e a quel punto si è andati alla costituzione formale del Comitato Promotore del CdF al quale oltre ai Comuni aderiscono alcune associazioni.

In occasione del IX Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume di Venezia il 19 novembre 2014 è stato presentato un nuovo paper contenente una sintesi del Manifesto condiviso tra i Comuni aderenti al Comitato Promotore. E il sindaco di Orvieto Germani è intervenuto illustrando il CdF Paglia in una sessione del Tavolo di Venezia.

L’ambito territoriale individuato nel Manifesto del Contratto di Fiume (firmato/approvato in Regione assieme a Rometti, mi pare nel mese di ottobre 2014) fa riferimento ad un territorio ricompreso tra il sub bacino del Paglia-Chiani in tratto Umbro ed il Basso Tevere Umbro fino al limite amministrativo del Comune di Penna in Teverina.

Il 09.12.2014 viene convocata una riunione del Comitato promotore ad Orvieto in Comune per definire la strategia futura di attuazione del CdF alla quale non sono presenti i comuni del basso Tevere umbro e la Regione, mentre c’è la Provincia di Terni.
Il 19.12.2014 viene convocata una nuova riunione del Comitato promotore ad Orvieto in Comune.

Nella riunione si rispiega come si intende procedere e la necessità di avviare gli organismi del CdF Paglia Cabina di Regia (giunta esecutiva del CdF), Comitato di Fiume (organo deliberativo del CdF) e la costituzione della segreteria tecnico scientifica del CdF.

Nulla viene deciso in merito a come sarà supportato economicamente il processo, la Regione non si pronuncia in proposito.

Nella riunione si condivide la necessità di dare la massima diffusione all’iniziativa del Contratto di Fiume Paglia nel territorio in modo che tutti siamo messi in condizione di partecipare.
Viene deciso di fare un’assemblea pubblica per il 19 febbraio 2015 (data nella quale tutti i punti in sospeso dovrebbero essere chiariti e cioè: quale sarà la composizione della cabina di regia, quale supporto darà la Regione, come si sosterrà economicamente il processo nella prima fase, quale saranno le fasi che caratterizzeranno i lavori…quale la relazione con la strategia aree interne, quale l’ambito territoriale realmente interessato )

In questi giorni dopo, questo ultimo incontro, si apre la polemica via stampa in particolare su come saranno composti gli organismi del CdF…

Questi i fatti
Alcune brevi considerazioni:
-il percorso del CdF è definito a livello nazionale e credo che il CdF Paglia dovrebbe seguire queste indicazioni;
-la composizione degli organismi del CdF sono molto vari e si adeguano alle realtà locali: alcune Cabine di Regia includono le associazioni altre no (vale comunque la distinzione tra Cabina di Regia ed il Comitato di Fiume – il primo esecutivo, il secondo deliberativo);
-bisogna trovare incentivi economici per sostenere la fase di individuazione della strategia del CdF ed i Progetti del Piano d’Azione;
-si deve chiarire il ruolo della Regione che ancora non è chiaro ovvero se si intende sostenere il CdF o prendersi il coordinamento del CdF Paglia;
Ricordo infine che compito del CdF è quello di creare accordi concreti per realizzare azioni di miglioramento del territorio fluviale e della qualità delle acque. La finalità del Contratto di Fiume è quella di essere uno strumento al servizio di questo obiettivo e non un nuovo/ulteriore livello di programmazione e pianificazione.

Non è previsto che della Cabina di Regia facciano parte i Partiti.

In sostanza si deve andare all’assemblea del 19 febbraio con le idee chiare valorizzando quello che si è fatto fino ad oggi, soprattutto da parte delle associazioni che sono il vero motore di questo processo, armonizzando le cose nuove ( come l’inaspettato e positivissimo finanziamento PRUST) chiedendo alla Regione Umbria..di fare scelte chiare sull’impegno ed il coinvolgimento, e tenendo fuori questa vicenda dalle beghe di partito

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