I sindaci di Orvieto e Todi hanno presentato, nei giorni precedenti Natale, la proposta di finanziamento della legge speciale del 1987 per la Rupe di Orvieto e il Colle di Todi.
Quella legge portò a Orvieto oltre 300miliardi di lire ed è servita per ristrutturare l’intera città e i suoi monumenti.
La proposta, di cui si è fatta carico la presidente della Regione Marini nei confronti del Governo nazionale, si inserisce nel vasto intervento nazionale ed europeo previsto per la sicurezza idrogeologica, un’urgenza per l’Italia e per Orvieto.
Gran parte degli investimenti effettuati sulla Rupe in vent’anni potrebbero venire vanificati se non si opera sulla manutenzione e sulla completa sistemazione del masso tufaceo.
Giuseppe Germani ha dichiarato in conferenza stampa che “Nelle prossime settimane daremo seguito alla nostra azione organizzando una specifica giornata di approfondimento, verifica e studio tra Regione ed i due Comuni, e ci attiveremo anche nei confronti dei rappresentanti del Parlamento e del Governo per riproporre la questione all’attenzione nazionale”.
Dalle prime frane alla fine degli anni Settanta, a Orvieto si costituì un movimento di amici della città che coinvolgeva cittadini, intellettuali, politici. Tutti offrirono il loro contributo di sensibilizzazione nei confronti dei poteri nazionali per salvare Orvieto e l’operazione ha funzionato, perché era necessaria, ineludibile, giusta. Come è giusto oggi provvedere al completamento degli interventi e a mantenere quanto già realizzato. Spendere in prevenzione, come sostengono sempre i tecnici di fronte ai drammi che con continuità si abbattono sul Paese, significa risparmiare quattrini e disgrazie.
È il momento di lavorare per coagulare l’attenzione di chi ama la città e sostenere le proposte dei sindaci di Orvieto e Todi. (D.F.)