di Giordano Sugaroni
Una moltitudine di gente silenziosa e costernata ha “accompagnato nel suo ultimo viaggio” il cinquataquattrenne dottore commercilista Fabio Folenga, deceduto mercoledì mattina nella sua abitazione di Via Girolamo Fabrzio. Stimatissimo in qualità di libero professionista, Folenga coltivando la passione sportiva ha contribuito alla crescita lineare ed armonica dello sport aquesiano. In qualità didDirigente a cavallo di fine anni’ 80 inizio anni ’90 ha contribuito fattibilmente all’excalation della Vigor Acquapendente targata Carlo Alberto Costantini. Sciorinando un calcio spettacolare e divertente, in pochi anni passò dalla Seconda Categoria all’Eccellenza, raggiungendo il titolo di Campione regionale Coppa Italia al termine di un finale batticuore con il Santa Marinella presso lo Stadio Flaminio. Grazie alle sue precise e puntuali collaborazioni giornalistiche con il Corriere dello Sport, Folenga si meritò la stima delle firme più illustri del giornalismo viterbese. Agli inizi degli anni 2000 ritornò al suo “primo amore sportivo”. Quella pallavolo che durante gli anni ’80 l’aveva visto protagonista come allenatore di locali formazioni femminili. Dal niente contribuì alla nascita ed allo sviluppo dei settori maschili e femminili targati Polisportiva Oratorio Madonna del Fiore e Vigor Volley Acquapendente. Risultati positivi in competizioni toscane, umbre e viterbesi, gli fecero meritare la stima di Dirigenti e Presidenti. La chiamata del Presidente Fipav di Siena Fabrizio Montermini ad entrare con il ruolo di revisore dei conti nel proprio organigramma fu la cosiddetta “ciliegina sulla torta”. L’ultima giornata di Fabio, inizia presto. Già a partire dalle ore 14.00 il numero civico 13 è metà di amici che vogliono portare conforto ai più stretti famigliari. Davvero emozionante la presenza dei fondatori del Gruppo pugnalonistico Comb, che con lo stesso Fabio avevano condiviso sin da piccoli gioie. Alle 14.55 l’arrivo del viceparroco Don Vincenzo che dopo aver benedetto il feretro, avvia il corteo funebre che alle 15.15 fa tappa presso la Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro. Qui il Parroco Don Enrico Castauro celebra con la consueta perfetta precisione l’omelia: “La Vita ha un inizio ed una fine”, sottolinea. “E oggi siamo consapevoli che Fabio è stato accolto in Paradiso tra le braccia di Nostro Signore. Siamo tutti vicini alla moglie Nicoletta, alla mamma Santina ed a tutti i più stretti famigliari che lo hanno accudito in tutti questi anni nella sofferenza. Costellata sempre comunque ed unicamente da amore, speranza e ripresa. Questa nostra Comunità che oggi prega di fronte a Fabio che ci ha preceduto nella Morte, deve essere consapevole che questo concetto vive dentro di tutti. Perché la Vita è un Cammino per arrivare a Dio. Una meta gioiosa da raggiungere e per questo dobbiamo essere particolarmente felici. Non a caso il Nostro scopo è proprio incontrare il Signore, che rappresenta Felicità Eterna. Non ci resta che salutarlo nel ricordo di quante opere buone, impegno e dedizione ha messo nel costruire così preziosamente il concetto di famiglia, lavoro, passione sportiva”. Alle 15.45 il corteo funebre si dirige presso il vicino Cimitero ed alle ore 16.00 nella fase di tumulazione l’ultimo toccante momento. Un amico chiede ai famigliari che sopra la bara venga depositata una maglietta di color rosso a cui Lui era affezionatissimo. La concessione data consentirà a Lui di riposare eternamente con qualche cosa a cui era legatissimo.