di Laura Calderini e Angelo Spanetta
Tra Senigallia e Jesi un borgo medioevale, cinto da antiche mura, che si sviluppa lungo una cresta collinare, ci ha accolti, durante una brumosa giornata di dicembre, trasportandoci dentro un’atmosfera d’altri tempi: il Museo delle arti monastiche. La voce di un gruppo di attrici ti audioguida lungo un percorso virtuale dove vengono riproposti gli scorci di vita del monastero di clausura di Santa Maria Maddalena; percorso in cui è possibile toccare con mano, letteralmente, numerosi oggetti originali e persino sentire profumi e odori. Un’esperienza sensoriale unica, che vuol essere un tributo alla memoria di un cenobio scomparso tre anni fa.
Il sindaco, dr. Arduino Tassi, ci ha inaspettatamente gratificato della sua compagnia parlandoci di una realtà che per secoli ha fatto parte della storia di quelle terre, dello stretto legame che da sempre unisce il paese al monastero, della difficile accettazione di tale perdita e dell’impegno di tutta la comunità affinché si possa sperare, quantomeno, in una conservazione storica di questo patrimonio.
Un doveroso ringraziamento, quindi, a lui, al suo paese e a tutti coloro che fanno sì che la nostra cultura e la nostra storia non vengano dimenticate.