Riceviamo da FdI-AN e Gioventù Nazionale e pubblichiamo.
In questi giorni che precedono le feste natalizie, la chiusura di Piazza del Popolo, o “l’apertura” ai pedoni di questa, come dicono alcuni, porta FdI-AN e Gioventù Nazionale a fare delle brevi considerazioni, soprattutto a seguito delle dichiarazioni espresse da alcune forze politiche che rintracciano nella minoranza di destra, i fomentatori di una protesta da parte dei commercianti che, tutt’altro che strumentalizzata, deriva da una presa di posizione spontanea. E’ riduttivo pensare che questi siano condizionabili da una parte politica; il loro lavoro e lo sviluppo di una propria idea riguardo a ciò che possa incentivare il commercio o disincentivarlo, fanno si che la categoria in questione abbia opinioni autonome, non subordinate ad una fazione piuttosto che ad un’altra.
La nostra contrarietà alla chiusura di Piazza del Popolo non è una forma di opposizione a priori, bensì nasce da una mancanza di strategie espresse dalla maggioranza. La pedonalizzazione di una piazza, e del centro storico, non può essere un mero spot da lanciare senza un programma ben definito a monte; la sperimentazione prevista per il 25 e il 26 dicembre, non riesce a dare risposte per il futuro, su come potrebbe essere gestita una pedonalizzazione permanente.
Riteniamo che un’amministrazione attenta alle esigenze dei propri cittadini debba concertare le proprie azioni con le varie categorie e la cittadinanza tutta. Un progetto di pedonalizzazione deve essere affiancato da un piano di viabilità alternativa e da un calendario di eventi già programmati, elementi che mancano nei proclami lanciati dall’attuale Giunta.