di Dante Freddi
Giorni di fine anno, quando si tenta di tirare le somme del passato e immaginare il futuro.
In questa occasione mi piace cògliere due situazioni contrapposte ed emblematiche della nostra realtà politico-culturale-imprenditoriale e sottoporle all’attenzione dei lettori.
Ha iniziato l’attività in questi giorni e a gennaio sarà ufficialmente inaugurato il “Corporate campus Vetrya”, a Orvieto, centro dell’Italia.
Sul sito dedicato, appena inaugurato, http://campus.vetrya.it/ , si legge che è “Un corporate campus situato all’esatto centro geografico d’Italia, individuato dall’Autorità olandese (Dutch Land Measurement Authority). Una struttura di 7.000 mq su una superfice di 20.000 mq dedicata alle aziende del Gruppo Vetrya, con aree verdi, un centro sportivo, spazi dedicati allo svago, work cafè, tech shop e formazione universitaria, all’insegna dell’ecosostenibilità, ricerca e innovazione”.
Un luogo per “Vivere, studiare, crescere, lavorare. Il corporate campus Vetrya offre un percorso fuori dagli schemi per sviluppare il proprio futuro. Attraverso l’area svago e intrattenimento vetrya mette a disposizione di tutti i propri dipendenti un ambiente stimolante e volto al continuo confronto umano, attraverso un’area dedicata a giochi, relax, musica e momenti di confronto tra colleghi e management.
Le caratteristiche del Campus ne fanno un luogo di eccellenza che valorizza la nostra città: “Con i suoi 50km di cavi e fibre ottiche interni e l’accesso alla rete internet attraverso collegamenti diretti in fibra al nodo principale italiano, il corporate campus è la prima struttura italiana full digital. Voce e video in over IP e connettività wireless sull’intera area del campus garantiscono servizi di comunicazione a tutto il personale”.
Se dalle nostre parti c’è chi immagina e costruisce un luogo del genere, da Silicon Valley, c’è anche chi combatte una battaglia disarmante di retroguardia sui social, in qualche associazione imprenditoriale, ma soprattutto per il corso perché durante le feste è stata liberata piazza del Popolo dalle auto, per quattro giorni complessivi, in concomitanza con eventi collegati a quella location. Ma soprattutto perché l’Amministrazione Germani vuole iniziare sul serio il processo di pedonalizzazione della città.
I motivi dell’opposizione sono gli stessi da quarant’anni e non vale neppure ripeterli , perché offendono chi li propone: e sono nostri concittadini perbene, impauriti dal mondo che cambia, come ciascuno di noi.
C’è, insomma,in questa strana città al centro dell’Italia chi fa il futuro e chi fa il passato.
Potranno mai incontrarsi?