di Dante Freddi
Il progetto si chiama ORVIETO GLOBAL CAMPUS ( OGC ), Centro globale per gli studi accademici e professionali, la ricerca, la cultura e l’innovazione.
Il fine perseguito è quello di riutilizzare gli spazi della ex Piave, nel rispetto dell’architettura esistente, per programmi di studio di università straniere, di chi fa ricerca e innovazione. Insomma, uno spazio per la formazione culturale, con progetti che ovviamente si modificheranno in funzione delle esigenze dei tempi.
La RED OAKS EVOLUTIONS S.R.L., la società che ha presentato la proposta, è da oltre un anno che lavora sul progetto, già sottoposto all’Amministrazione Còncina, e la sua presentazione al Comune, qualche giorno fa, pensiamo sia stata stata giustificata sia dalla maggiore consistenza delle verifiche di fattibilità derivanti dal confronto con il mercato culturale a cui sui rivolge, sia dal lavoro che sta svolgendo l’Amministrazione comunale di Germani nel reperimento di possibili finanziatori che consentano l’investimento di circa 33 milioni di euro.
Il “campus” sarà a disposizione delle università straniere che intenderanno utilizzarlo per i propri programmi, ma anche per progetti di ricerca e di innovazione, e ci saranno spazi per attività culturali e commerciali al servizio dei previsti 400 studenti e 40/50 professori, anche con famiglie.
OGC prevede per ora di utilizzare soltanto lo spazio a oggi disponibile, quindi lo stabile che chiude piazza d’armi. Quest’ultima diventerà un giardino, come nella tradizione dei campus. La Palazzina comando, indisponibile perché occupata da una scuola, potrà essere successivamente ristrutturata in coerenza con la scelta dell’utilizzazione primaria del complesso.
In tal contesto, anche il Centro studi potrebbe operare in collaborazione con OGC e in quest’ottica si potrebbe immaginare la valorizzazione del patrimonio pubblico della città, come Palazzo Simoncelli, l’ex tribunale, l’ex Inapli.
La Piave, secondo il progetto, sarà ceduta a un Fondo di investimento, a cui parteciperà anche il Comune per il valore dell’immobile. Il Fondo procederà alla ristrutturazione e quindi all’affidamento della struttura ad una società di gestione che opererà secondo le funzioni definite dalla proprietà.
È ovvio che sia nella fase di ristrutturazione che in quella successiva di gestione la città e il territorio intorno ne avranno benefici straordinari, perché il progetto, se dovesse funzionare, è coerente con la vocazione di Orvieto, si coordina felicemente con la vocazione di città di cultura e turismo, potrebbe contribuire a far crescere straordinariamente il nostro territorio, sprovincializzarlo, arricchirlo di gente, idee e soldi. La spesa per la ristrutturazione significherebbe lavoro subito, non soltanto alla Piave.
Il sindaco Germani sta affrontando la proposta di RED OAKS EVOLUTIONS S.R.L. con un atteggiamento “riservato” in stile Còncina e non ha ancora presentato ORVIETO GLOBAL CAMPUS, di cui emergono soltanto le linee essenziali.
Ormai, però, si parla di questo campus da troppo tempo e se non è una bufala, possibilità che si sarebbe già dovuta verificare, è una proposta da sottoporre alla città anche nei particolari, per poterla migliorare con il contributo di tutti.
E’ certo che non si possono perdere ancora anni.