di Mario Tiberi
Che la macchina amministrativa comunale fosse deficitaria era a me noto, ma che versasse in uno stato a dir poco confusionale non lo avrei creduto fino a ieri!
Traccerò qui di seguito una concisa ricostruzione dei fatti relativa all’assunto di cui sopra..
Sabato 8 u.s. vengo contattato telefonicamente dal Sindaco Germani il quale, sbrigativamente, mi dice di prendere contatti con la sua segreteria per concordare un mio intervento rievocativo della inaugurazione dell’Autostrada del Sole avvenuta cinquanta anni orsono. Stabilisco, con detta segreteria, che mi sarei presentato lunedì 10 alle ore 12,00 per addivenire alla bisogna.
Puntuale mi reco in Comune, ma non sono presenti né il Sindaco e né la dipendente comunale alla quale era stato affidato il compito organizzativo della celebrazione. Dopo vari e imbarazzati giri di parole, mi si comunica che riceverò istruzioni il mattino seguente.
Attendo fino alle ore 12.30 di martedì 11 e, non ricevendo alcuna comunicazione, telefono io in Comune e con estremo imbarazzo mi viene detto che, se voglio, potrò chiedere la parola allorquando il coordinatore della manifestazione lo riterrà opportuno. Nessuna menzione sulle locandine e gli inviti riguardanti la funzione e il ruolo decisivo svolto da mio padre, l’orvietano Romolo Tiberi, nell’aver garantito il passaggio della A1 sulla dorsale Orte-Orvieto-Chiusi.
Amareggiato e stizzito, tronco la telefonata dicendo all’addetta alla segreteria che non potranno contare sulla mia presenza oratoria.
Trattato da accattone questuante e la figura di Romolo Tiberi relegata in un ballatoio, proprio NO!
Anche a nome di mia sorella e dei miei fratelli, nonché di tutti gli orvietani obiettivi e consapevoli, esterno tutta la nostra riprovazione per l’increscioso e gretto episodio.
E’ la quarta volta nel breve volgere di poco tempo che Ella, Signor Sindaco, si prende gioco di me. Ora basta!
Se si tratta così il legno verde, cosa ne sarà di quello secco?…