di Igino Garbini
La nostalgia per il catechismo di Pio X, Giuseppe Sarto, è comprensibile. La semplicità di esposizione e la chiarezza dei contenuti presenti nel testo del vecchio compendio sono rimpianti da molti. Nel 1997 Magistero fu comunque costretto ad elaborare definitivamente una nuova sintesi della dottrina per adeguarsi alle mutate esigenze dei nostri dei nostri giorni. Sono passati più di trenta anni dalla conclusione del Concilio.
Non mi sorprende affatto che nel nuovo catechismo l’elencazione delle opere di misericordia spirituali e delle opere di misericordia corporali non godano più di quella popolarità ed attenzione come in passato. Anche altre sentenze contenute nei catechismi dalla Controriforma fino a Pio X dopo l’ultimo Concilio furono giudicate superate. Forse con troppa superficialità, nella foga di ricercare un maggiore coerenza teologica, il Magistero ha rinunciato all’efficacia dell’ insegnamento spicciolo presente nella letteratura precedente.
Un libello sull’argomento opere di misericordia per chi si occupa di teologia da una prospettiva liberale è da considerarsi trash, roba per suore. Soltanto per la considerazione e la simpatia che ho per gli autori ho continuato a fogliare tutte le pagine. Che occasione persa! Pensai subito dopo, questi utilizzano lo stile epistolare per abbracciarsi… Io avrei preferito assistere ad un acceso dibattito, quelli come me amano contraddittorio, se non altro per finalità didattiche. Occasione persa, peccato.
Inoltre oggi tutto quello che riguarda l’oggetto della misericordia, del “miseris cor dare”come dice Papa Francesco, non è più al centro dell’attenzione teologica. L’indicazione degli ambiti in cui “operare” è ormai considerata aspetto secondario. L’attenzione ai settenari, nemmeno più ritenuti dotati della compiutezza del numero, è andata nel tempo scemando. Per alcuni questi sono troppo vicini all’ortoprassi dei figli di Israele (cfr.Mt. 25) e troppo lontani dall’ethos cristiano.
Si preferisce approfondire quanto attiene alle qualità del soggetto della misericordia, a colui che dà ai miseri, il compassionevole. Si cerca di comprendere la vera scaturigine del dare ai miseri che regola nelle persone la propensione alla “compassione”.
In pratica si è ritenuto più interessante spostare l’attenzione sulle qualità compassione dell’attore, del soggetto, sulla sua capacità di non rimanere estraneo alla sofferenza dell’altro. I più considerano superfluo disquisire sulla limitante elencazione delle opere da compiere, l’oggetto.
In ambito teologico la massima attenzione è oggi polarizzata infatti sulla compassione perché la piena comprensione di questa qualità umana è strettamente connessa alle recenti scoperte delle neuroscienze, in particolare da riferirsi alla capacità neuroplastica della mente. Stiamo parlando di un continente ancora non del tutto esplorato ma già notevoli sono le scoperte fatte in ambito dell’epigenetica. Per sintetizzare e per il piacere di stupire ad oggi già potremmo dimostrare con l’elettroencefalogramma che la recita del rosario aumenta la capacità di compassione
Sua Santità il XIV Dalai Lama collabora attivamente a questi studi ma l’interesse dei teologi cattolici sull’evoluzione di queste ricerche nelle neuroscienze, sebbene non troppo divulgato, è fortissimo.
Certo, le opere di misericordia spirituale da una prospettiva liberale sono veramente imbarazzanti. Molte sottintendono una sorta di primato della Verità cattolica e la licenza ad interferire per il bene del prossimo, poco accettabile in tempi di relativismo culturale. L’ultima opera, Pregare Dio per i vivi ed i morti, presuppone poi un fede per anche per temi tradizionali di escatologia che la Chiesa recentemente non conferma tanto volentieri. Lavori in corso… preferiscono molti dichiarare quando qualcuno tenta di approfondire gli argomenti nuovissimi.
Soltanto alla fine della lettura, quando è ormai chiaro che il testo è lontano da velleitarie elaborazioni teologiche, si assapora un garbo di entrambi gli autori ed un afflato che ha reso la lettura godibile dalla prima all’ultima pagina. Complimenti.