di Dante Freddi
I liquidatori del Consorzio Crescendo hanno convocato i soci il giorno 1 dicembre con all’ordine del giorno “Proposte di acquisto e locazione” degli immobili. Il fine è riparare un debito di centinaia di migliaia di euro.
Quel giorno verranno al pettine i nodi della discussione che si è intrecciata tra il sindacato Cisl, rappresentato da Raffaele Trentini, e l’Amministrazione comunale di Orvieto: argomento del contendere è la possibilità di utilizzare l’immobile dove aveva sede il Consorzio per destinarlo alla ripresa produttiva.
Sono già pronte per questo una quarantina di ex operaie del tessile, espulse da ex Sphera e MManifattura, che si potrebbero costituire in cooperativa di terzisti.
Sembra che Trentini abbia nella manica un imprenditore disponibile, se ci fosse un luogo dove aprire l’attività. Nessuno però sa chi sia l’industriale, né amministratori né operaie, ma viene addirittura minacciata l’occupazione del Consiglio comunale se l’Amministrazione non darà una repentina risposta.
Nella riunione dell’1 dicembre si farà chiarezza, perché quel capannone dovrà comunque essere venduto o affittato, come gli altri del Consorzio, se ci saranno offerte.
Entro quella data l’imprenditore ignoto potrebbe manifestare la buona volontà con una proposta al Consorzio e quindi compiere la prima e concreta azione verso l’apertura della nuova fabbrica.
Il sindacato è a disposizione, ci sono una quarantina di operaie esperte pronte a fare le terziste, c’è il sostegno del Comune nelle forme amministrative e politiche che potrà: manca soltanto l’imprenditore che faccia l’imprenditore.
Il resto è fumoso maneggio, chiunque ne sia il regista.
Pretendere infatti che il Comune ponga a disposizione gratuitamente un immobile, che tra l’altro non è neppure suo, mi sembra un atto di straordinaria superficialità.
Non solo quel capannone non è agibile, e tutti lo sanno, amministratori e Trentini compresi, ma il Comune non potrebbe affidarlo ad un privato ad alcun titolo, neppure nobilissimo, almeno così vorrebbe il buonsenso amministrativo.
Se qualcuno dell’Amministrazione ha garantito che c’è una disponibilità in tal senso, credo che abbia sbagliato, oppure conosce vie ignote ai più, vie che tutti gli imprenditori orvietani , singoli o cooperativa, vorrebbero seguire per poter fruire di immobili pubblici da destinare alle loro attività senza rischio d’impresa, sfruttando la situazione di disagio occupazionale.
Roba vecchia, già conosciuta.
Lavoro è vita e senza quello esiste solo paura e insicurezza (Jonn Lennon)
Prendere con leggerezza le speranze di chi ha paura ed è insicuro è particolarmente vile e pericoloso.