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Home Politica

L’EOLICO SUL PEGLIA, A FUTURA E PRESENTE MEMORIA

Redazione by Redazione
19 Novembre 2014
in Politica, Secondarie, Archivio notizie
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di Vittorio Fagioli, presidente CISA (Coordinamento Interregionale Salvaguardia Alfina)

Tutti ad esprimere soddisfazione per aver trovato in Consiglio Regionale Umbria una  soluzione per impedire la installazione di 18 pale eoliche giganti sulla montagna di Orvieto (l’alea del dubbio rimane solo nei sindaci, non del tutto convinti che la soluzione trovata sia valida!). E la colpa ovviamente è della provincia di Terni che troppo distrattamente ha concesso la procedibilità alla istanza.

Ed io che non condivido (e spiegherò perché) tale euforia rischio di fare il bastian contrario dell’ambientalista inveterato (sono stato spesso dipinto anche così). Ma siccome le associazioni hanno lo scopo precipuo di difendere il territorio e le popolazioni che vi vivono non posso tacermi e quindi dirò ciò che penso.

Questa vicenda è cominciata male e rischia di concludersi peggio: male ha fatto la Comunità Montana a rilasciare un iniziale-definiamolo “distratto” parere positivo -all’epoca della conferenza dei servizi del 2013. Male ha fatto l’ufficio del Demanio-nella stessa conferenza- a non utilizzare il suo veto, dato che l’opera è su terreno demaniale (come invece è stato fatto per la precedente istanza eolica sul Monte Piatto, che per tale motivo fu bocciata subito). E se c’è una colpa della Provincia di Terni è quella di non aver insistito oltre misura sulle inadempienze di tali uffici, sapendo che il loro corretto parere avrebbe consentito di non dare la procedibilità, che invece fu inopinatamente concessa.

Ed oggi in condizioni di procedibilità da tempo concessa e con l’istante che sta per presentare il progetto al servizio VIA della Regione, stanata da una corretta attività di sindacato dei consiglieri Alfredo De Sio e Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d’Italia), la Regione pensa bene di far uscire …il coniglio dal cilindro! E come?

Intervenendo sulla L.R. n.29/99′-tramite una D.G.R. (Determina Giunta Regionale )- ampliando le aree contigue del Parco Regionale Elmo-Melonta in modo da far cadere i piloni eolici al loro interno. E hanno ragione i sindaci a dire nella loro recente lettera: “Ma se la Regione Umbria ha deciso di tutelare un’area con una legge regionale, allora deve essere coerente fino in fondo e impegnarsi, anche dal punto di vista regolamentare, affinché quella tutela diventi esigibile ed inemendabile”.

Ma le cose non stanno così. Perché?

 

Perché il Regolamento Regionale 29 luglio 2011, n. 7 che disciplina l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, individuando le aree e i siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti, individua –(allegato C-“ aree non idonee”)- come aree di esclusione per l’installazione di impianti eolici di grandi dimensioni (come quello in esame) i parchi nazionali, interregionali e regionali di cui alla legge 394/91, ma non le aree contigue ai parchi, che vengono menzionate nel predetto R.R. n.7 ma solo per dire- addirittura- che l’eolico più piccolo (fino a 18 metri al mozzo ) è possibile installarlo anche in esse!

 

Ma c’è di più, una cosa che taglierebbe la testa al toro: le aree non idonee alla installazione degli impianti sono state dalla Regione Umbria cartografate per uso degli amministratori e delle imprese nel sito: www.umbriageo.it. Ebbene in tale carta comparirebbero solo le aree dei parchi (allegato C-lettera d) e non appunto le aree contigue ai parchi, che ora la Regione Umbria vorrebbe allargare almeno per il parco Elmo-Melonta!

Inutile quindi questa azione della Regione? No, ma non sufficiente ad evitare l’installazione del “parco eolico”: quello che manca è infatti un’altra DGR in cui –a modifica del R.R. n. 7 – si includono le aree contigue ai parchi tra le aree non idonee e si statua la sua adeguata rappresentazione sulla carte di www.umbriageo.it. (A pensarci bene questa D.G.R. che ha valore generale potrebbe rendere inutile l’azione della Regione sulle aree contigue del Parco Elmo-Melonta…)

 

Allora, tanto rumore per nulla? Sembra proprio così. E fanno bene i sindaci a continuare a dire “Occorre tuttavia ancora vigilare su questa vicenda perché ancora non può dirsi conclusa” (troppi ancora!!!).

 

Infatti in mancanza di tale ulteriore D.G.R., anche un parere negativo dato in VIA da parte delle Regione, potrà agevolmente essere impugnato dalla società istante al TAR e averne da questi un possibile parere positivo che legittimerebbe- ed in modo definitivo, allora- la installazione delle 18 pale!

Se si ritiene veramente che sia inaccettabile la installazione delle pale eoliche sul Peglia la Giunta Regionale- e ci rivolgiamo nuovamente alla presidente Marini e l’assessore Rometti- non ha altra strada-senza inutili scorciatoie- che legiferare di conseguenza, compito primario della Regione.

 

Se non lo si fa i dubbi nei cittadini che si voglia favorire l’azienda nell’installazione dell’impianto rimangono tutti: sarebbero però beffati i cittadini di San Venanzo, Parrano, Orvieto e di tutto l’orvietano che certamente se lo ricorderanno alle prossime elezioni amministrative!

 

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