“Un lavoro importante per la comprensione di un mondo complesso, quale quello dell’immigrazione, che diventa ancora più significativo alla luce dei dati che ci riferiscono di una realtà che è in crescita in tutta Italia e quindi anche in Umbria”: commenta così l’assessore regionale alle politiche per l’immigrazione Carla Casciari, il “Dossier statistico immigrazione 2014” curato nel capitolo riguardante l’Umbria, da Eleonora Bigi e Francesco Francescaglia della Regione Umbria. Il Dossier, promosso dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, è riferito al 2013.
“Il Dossier – ha detto l’assessore Casciari – offrendo un’analisi organica delle migrazioni imperniata su vari aspetti, con un ampio e fondamentale supporto di dati statistici, si offre ai decisori politici, ai ricercatori, agli operatori e ai funzionari pubblici come un valido strumento di approfondimento su temi di impatto sociale che ogni giorno ci chiamano ad una sempre maggiore attenzione, ad ogni livello. Lo studio di questo anno – ha detto – è stato efficacemente intitolato ‘Dalle discriminazioni ai diritti’, proponendoci spunti di riflessione importanti sui nessi tra migrazioni, sviluppo e società interculturali. Oltre a ciò, la pubblicazione, ampiamente basata su fonti statistiche ufficiali che ne rappresentano un valore aggiunto, è stata arricchita da IDOS, con diversi confronti tra il livello regionale, nazionale e comunitario oltre che da alcuni approfondimenti sui fenomeni della discriminazione, della xenofobia e del razzismo”.
L’assessore in proposito ha ricordato che la Regione Umbria ha recentemente portato a termine con successo un progetto interregionale finanziato dal Fondo FEI dal titolo “NO.DI. NO DISCRIMINATION”, che in Umbria ha consentito di giungere alla definizione di un protocollo di intesa in materia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni:“è, infatti, anche grazie all’impulso fornito dall’Unar, in questa edizione del Dossier – ha precisato – che, per la prima volta, un capitolo viene dedicato agli indicatori di discriminazione degli immigrati in Italia a livello territoriale”.
“In effetti – ha precisato Casciari – le discriminazioni che gli immigrati subiscono ancora in diversi ambiti della loro vita, soprattutto in campo sociale e lavorativo, incidono pesantemente sulle possibilità dell’integrazione. Ma la strada da fare, sotto questo aspetto, sembra essere ancora molta e lo dimostrano i dati statistici tra la condizione degli immigrati e quella degli italiani in alcuni importanti settori di inserimento sociale e occupazionale, ove emerge uno svantaggio degli immigrati”.
L’assessore ha quindi evidenziato che tutti i dati del Dossier convergono sul punto che “l’immigrazione è aumentata anche nel 2013, un ulteriore anno di grave crisi economica e occupazionale, così come è aumentata in questi ultimi difficili 7 anni, rivelando il suo carattere strutturale”.
“Non rendersi conto della portata del fenomeno che abbiamo davanti o non volerlo governare preferendo dare spazio ad umori xenofobi o securitari, invece di sostenere l’integrazione di questi nuovi cittadini, non credo sia la strada giusta da percorre – ha rimarcato l’assessore Casciari -. La resistenza, più che riuscire a ridimensionare la portata del fenomeno migratorio, contribuisce spesso solo a rendere più difficile le condizioni delle persone coinvolte nella mobilità, come testimoniano le “asprezze” nei confronti di chi arriva come profugo oltre che di chi vive stabilmente in Italia”.
L’assessore ha quindi evidenziato il ruolo importante degli emigrati nell’economia del nostro paese con circa 500mila imprese da loro create in Italia e portate avanti anche in questa fase di crisi.
Di seguito la sintesi del dossier statistico
Dossier immigrazione. L’Umbria tra regioni italiane con più alta incidenza immigrati
L’umbria è una delle regioni italiane a più alta incidenza di immigrati (+8,1% rispetto alla media nazionale e pari all’11,1% dei residenti), in prevalenza donne (56%). Ma la regione si colloca con dati superiori alla media del Paese anche per i nuovi nati (15,1%, pari al 19,6% delle nascite) e la presenza di alunni stranieri (quasi 14 mila alunni, pari al 14% del totale), di cui circa il 55% nati in Italia (il dato nazionale è 51,7%). Più basso rispetto alla media nazionale è invece il dato umbro riguardante l’acquisizione della cittadinanza italiana. E’ quanto emerge dal “Dossier statistico immigrazione 2014” nel capitolo riguardante l’Umbria, curato da Eleonora Bigi e Francesco Francescaglia della Regione Umbria. Il Dossier, promosso dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, è riferito al 2013. Lo scorso anno – secondo il Rapporto – gli stranieri residenti in Umbria sono stati 99.922, di cui 76.861 nella provincia di Perugia (dove rappresentano l’11,6% della popolazione locale) e 23.061 nella provincia di Terni (10,0%). I cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti sono 68.715, di cui 41.115 hanno un permesso di lungo periodo (erano 37.845 alla fine del 2012), mentre la restante quota ha un permesso a scadenza. A fronte di una presenza numerica di soggiornanti rimasta pressoché stabile tra il 2012 e il 2013, la proporzione interna tra permessi a scadenza (diminuiti in un anno di circa 3.000 unità) e permessi di lunga durata (aumentati di quasi 3.300) è mutata sensibilmente a favore di questi ultimi. Ciò si spiega da una parte con la crisi economica ha attenuato la crescita dei flussi, come confermato anche dalla diminuzione del numero dei permessi rilasciati per la prima volta durante l’anno (nella sola provincia di Perugia sono passati – secondo i dati della Questura del capoluogo – da 21.178 nel 2012 a 19.650 nel 2013, con un particolare decremento di quelli per lavoro: da circa 15mila a poco meno di 11.000), e dall’altra con la ricerca di una stabilizzazione per sé e la famiglia, come indica anche il numero dei ricongiungimenti familiari (13.300). Tra le nazionalità non comunitarie più rappresentate il primato spetta ancora all’Albania (16.209), seguita da Marocco (10.928) e Ucraina (5.154). Tra quelli comunitari, con circa 23.113 residenti, è la Romania che si conferma al primo posto Umbria registrando un nuovo incremento annuo (erano 21.051 nel 2012) dopo il picco raggiunto nel 2011 (24.321).