A cura dei volontari di AgE / Associazione Italiana Genitori di Orvieto e con la collaborazione dei residenti della frazione di Rocca Ripesena, nei giorni scorsi nel piccolo borgo e ai piedi del masso di tufo sono state messe a dimora cento nuove piante di rose.
Si tratta delle seconda fase del progetto “Il Paese delle Rose” ideato e attuato dalla stessa associazione sotto la guida del responsabile scientifico, Walter Branchi rodologo ed esperto internazionale di rose.
In aggiunta i roseti già attivati negli anni scorsi, con questo nuovo intervento si consolida uno straordinario anello di rose ai piedi della rocca che sovrasta il minuscolo abitato e la chiesetta di Santa Maria della Stella che, dopo un accurato restauro conservativo, verrà riaperta al culto ed inaugurata il prossimo 13 dicembre. In questa seconda trance il progetto acquisisce nuove zone pubblica: anche il sagrato della chiesa, infatti, è entrato a far parte del singolare roseto di Rocca Ripesena.
Soddisfazione per questo nuovo intervento viene espressa dalla Presidente AgE di Orvieto, Monia Pieroni che, in vista ha voluto ringraziare il lavoro volontario dei genitori Soci e la partecipazione corale degli abitanti della Rocca, dando appuntamento all’inaugurazione vera e propria del Paese delle Rose che avverrà il 16, 17 e 18 Maggio 2015, con eventi culturali e sensoriali, mostre di libri sulla rosa, visite guidate ai roseti. Passato l’autunno e l’inverno, infatti, a primavera il Paese delle Rose potrà essere ammirato nella sua completa fioritura di vari tipi di rose appartenenti alle classi Tè, Cinesi o Noisette, le classiche antiche come le Damascene, le Galliche o le Alba, e più in generale le rose che gli esperti chiamano botaniche perchè non ibridate, che crescono spontaneamente nei loro paesi d’origine. La scelta progettuale privilegia una opzione non esclusivamente legata al numero delle rose e alle loro varietà, pur significativa, quanto piuttosto quella della collocazione delle diverse rose nell’ambiente del tutto peculiare di Rocca Ripesena. Ogni rosa infatti prima della messa a dimora è stata accuratamente considerata nelle sue caratteristiche e colore, in rapporto al contesto estetico e vegetazionale che la accoglie.