di Guseppe San Giorgio
E’ un sabato che molti aspettavano, sopratutto i bambini, eccitati all’idea di giocare davanti ai loro genitori, con i loro amici, tutti insieme per una ragazza meravigliosa, per un sorriso che sapeva trasmettere tutto l’amore per il basket e cosi, solo lei lo sapeva fare.
Solo Valeria poteva essere in grado di radunare tutta questa gente, sono quasi le cinque di una calda serata di fine Settembre, e un mare di bambini si accalca sugli spalti del palazzetto di Porano, un vociare di fanciulli che scalpitano per entrare in campo, giovani voci che entrano nel cuore, come il sorriso di Valeria, li sul campo a coordinare i giochi, è un fantastico carosello di grandi e piccini che corrono e battono quei palloni come i grandi con lo stesso entusiasmo, dei loro allenamenti con Valeria.
E’ un magico sabato, una magia che riempie i cuori che riempie un palazzetto, di suoni, di voci, di dolci, di festa, una bella festa, la festa di Valeria.
Inizia cosi il primo memorial in ricordo Valeria Gribaudo……….”Valeria fino all’alba” è questo il motto della serata, al grido di “Daje Valè”, bambini e bambini e ancora bambini, sempre più grandi, si alternano sul campo, giocando come se fosse la partita più importante, “la partita”…………….la partita di Valeria. L’emozione cresce, è forte, il palazzetto è pieno, è stracolmo, quando scendono i grandi fanciulli della prima squadra per un amichevole con Anzio, una amichevole che nessuno vuole perdere e si gioca, come se fosse una finale, con i ragazzi che guidati dai più esperti, tutti bambini di Valeria, salgono in cattedra e non ce ne più per nessuno.Solo Lorenzo Negrotti non è in campo a guidare i compagni, non ce l’ha fatta, l’emozione è troppo forte, lui che era un bambino di Valeria e che ha avuto la fortuna di crescere e di muovere i primi passi dell’insegnamento del mini basket con lei………con la sua “mamma sportiva”, non ce l’ha fatta ad entrare in campo come giocatore.
Lui era lì, sul campo fin dall’inizio della festa, con Valeria, con i suoi bambini, per raccogliere la sua eredità, lui e Damiano Paloni avranno il difficilissimo compito di portare avanti il suo lavoro, ma lei sarà sempre con loro e li guiderà in questa ardua ma meravigliosa impresa, loro i bambini di Valeria e la festa nel frattempo, sale di tono e intensità.
Ma è alla fine della partita, quando il campo si riempie di amici, gli amici di Valeria che la commozione e il ricordo diventa denso, tangibile, si tocca con le mani e i cuori cominciano a battere forte e gli occhi a riempirsi di lacrime, tutto il palazzetto è in piedi, grandi, bambini, tutti, con il cuore colmo di commozione, tutti con gli occhi pieni, del ricordo di una splendida persona che sapeva amare ed educare i suoi bambini con quella sensibilità e quell’amore che solo Valeria con il suo sorriso, sapeva trasmettere.
Inizia ad essere tardi per i più piccoli che stanchi e felici, vanno a dormire, lasciando il campo ai ragazzi .
I bambini piu cresciuti che con lo stesso entusiasmo che aveva guidato fino a lì, tutta la serata, iniziano a sfidarsi e a prendersi bonariamente in giro forzando e spettacolarizzando qualche azione e qualche conclusione a canestro.
I ragazzi, Valeria credeva nei bambini e nei ragazzi ed è con questo spirito che l’Orvieto basket, con Valeria nel cuore, ha deciso di ricominciare, proprio da loro dai bambini e dai ragazzi, dalla nostra forza, la nostra grande ricchezza ed anche in questo, Valeria, era un passo avanti.
Nel frattempo come nelle feste è d’obbligo fare, i dolciumi, preparati dalle mamme del basket, a cui va un ringraziamento enorme, le bevande e l’immancabile panino con la porchetta fanno da cornice “ludicoalimentare” a tutta la manifestazione, insieme all’instancabile lavoro che i dirigenti e tutti i volontari amici di Valeria e del basket continuano a svolgere per la buona riuscita della festa.
Un successo strepitoso, gente felice, allegra che si diverte e l’evento raggiunge l’apice quando a scendere in campo sono i Babbi Panza, bambinoni con le velleità di giocare, ancora……………per Valeria, un grande omaggio ad una cara amica, che ti da la forza di fermare il tempo a quando da ragazzi ci si sfidava al campo delle medie di Piazza Marconi, un altra sfida ancora, per esorcizzare la mancanza di una ragazza dal sorriso d’oro con la pallacanestro nel cuore, la grande mancanza di Valeria.
Daje Valè, ormai è notte fonda, la stanchezza prende il sopravvento anche su i più giovani, mancano poche ore all’alba ma non è facile ad una certa età cercare di ricomporre le membra, ossa e cervello hanno ormai preso strade diverse ed è dura anche riuscire a riportarle a casa, oggi non sarà l’alba ma ci riusciremo!
Daje regà tocca allenasse, anche per riuscire ad arrivare all’alba, ma resta nel cuore la gioia di una serata splendida, gli occhi pieni di affetto, la mente piena di ricordi……………..
Daje Valè…………………………………Grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!