di Mario Tiberi
Potete immaginare lo stato emozionale, fervido ed intenso, che vivo in queste giornate antecedenti l’incontro con Papa Francesco. Al Santo Padre, chi Vi scrive, Laura Calderini, Pier Luigi Leoni e Leopoldo Tiberi, noi quattro in delegazione con altri, doneremo il libro contenente delle riflessioni meditative sulle Opere di Misericordia, le sette corporali e le sette spirituali.
Tra il conscio e l’inconscio, mi vedo davanti agli occhi l’Uomo Francesco al quale, con cuore d’uomo, mi avvicino e dal quale vengo rapito in un arco iridescente tra incanto e sublimazione.
Ali possenti mi innalzano negli spazi profondi dell’infinito, quando il mio spirito riesce a librarsi e a salire tra i nembi. E’ la gioia e la letizia di un uomo piccino piccino che, ogniqualvolta si trova di fronte alle responsabilità della vita, non vi si sottrae componendo operose odi e felici inni alla vita stessa.
Non so se il “Sottobraccio a Francesco” sarà concreto o puramente ideale, e di ciò non ne avverto la indispensabile rilevanza; so per certo, invece, che se ogni essere umano, almeno una volta nella sua vita, praticasse nella concretezza della realtà anche una sola delle quattordici Opere di Misericordia, sicuramente le vicende umane avrebbero un corso migliore di quello che mestiziamente abbiamo modo di sperimentare giorno dopo giorno.
San Pietro Parenzo, sostienici Tu!