di Pier Luigi Leoni
L’iniziativa del bonus bebè ha fatto storcere la bocca agli avversari destrorsi e sinistrorsi di Matteo Renzi. I primi lo accusano di copiare maldestramente Berlusconi. I secondi sostengono che la spesa dovrebbe essere orientata verso la realizzazione di nuovi asili nido. La polemica implica due concezioni diverse della famiglia e della maternità. Secondo una concezione, che, semplificando, si può definire di destra, non c’è nessuno migliore della mamma per accudire i bimbi nei primi tre anni vita; perciò le mamme con figli piccolissimi vanno incoraggiate a fare le mamme a tempo pieno o quasi, rinunciando a cercare un lavoro, o facendosi mettere in aspettativa o in part time se un lavoro ce l’hanno. Secondo un’altra concezione, che, sempre semplificando, si può definire di sinistra, deve essere tutelato il diritto delle donne di lavorare, assicurando il servizio di asilo nido per i bimbi fino a tre anni di età. Quindi la proposta di Renzi, secondo un’idea semplicistica di destra e di sinistra, sarebbe di destra. Ma, secondo una visione più aderente alla storia, la protezione della maternità con articolati servizi dello Stato, dai consultori materni e ambulatori ostetrici a livello comunale, alle visitatrici delle gestanti e delle puerpere e agli asili nido fu realizzata in Italia dal regime fascista con l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, istituita del 1925 e soppressa come ente inutile dal regime democratico nel 1975. Beni e funzioni dell’ONMI furono trasferiti alle Regioni secondo il principio che il peggio viene sempre dopo.
La mission dell’ONMI fu elegantemente sintetizzata come segue dal Senato del Regno: “La protezione e l’assistenza della maternità, la protezione dell’allattamento materno, l’igiene sociale della prima infanzia, la profilassi antitubercolare infantile, l’igiene scolastica, l’educazione fisica, la protezione igienica del fanciullo nel lavoro, la repressione degli abusi della patria potestà, la protezione sociale del fanciullo nella vita, la repressione degli abusi e dei delitti contro l’infanzia, l’educazione dei fanciulli anormali, l’assistenza e la protezione dei fanciulli materialmente o moralmente abbandonati, la prevenzione della mendicità, del vagabondaggio e della criminalità dei minorenni, la rieducazione dei fanciulli traviati, il trattamento delinquenti”.
Strana la storia.
Visto come siamo messi, viene da dire “aridàtece l’ONMI”. Lasciando er Puzzone dove sta.