Riceviamo da Roberta Tardani, Andrea Sacripanti, Roberto Meffi e Gianluca Luciani e pubblichiamo.
I Consiglieri comunali Roberta Tardani, Andrea Sacripanti, Roberto Meffi e Gianluca Luciani, hanno depositato presso la segreteria del Consiglio Comunale una Mozione che ha come oggetto ‘La tutela della Famiglia naturale: Padre è maschio e Madre è Femmina’’. La Mozione, approvata già dalla Regione Lombardia, dal Comune di Assisi e da altri Comuni italiani, si muove a tutela della Famiglia naturale, formata da un uomo e una donna e come tale riconosciuta dalla nostra Legge Costituzionale e da organismi internazionali come le Nazioni Unite, che rappresenta il nucleo naturale e fondamentale della Società e l’Istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita. In questi giorni in tutto il paese si stanno moltiplicando casi di propaganda contro la Famiglia naturale mettendo in pericolo l’unica Istituzione in grado di trasmettere valori etici, culturali, sociali, spirituali e religiosi essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della Società.
“Scopo della mozione “ -affermano i consiglieri- “è che anche il Comune di Orvieto si faccia promotore della difesa e tutela di questa Istituzione troppo spesso messa in discussione con il pretesto di combattere forme di omofobia. La verità è che si sta cadendo nel paradosso di considerare la tutela della Famiglia naturale come una forma di discriminazione. Chiediamo, pertanto, all’Amministrazione Comunale un impegno serio su questo argomento oltre che all’individuazione di una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale e l’introduzione del “Fattore Famiglia” quale criterio di sostegno alle politiche attive e passive al reddito delle famiglie di Orvieto.
La mozione, depositata presso la segreteria del Consiglio comunale è a disposizione di tutti i consiglieri che vorranno sottoscriverla. Non la presentiamo come Gruppi Politici, ma come singoli Consiglieri, auspicando una ampia condivisione da parte dell’intero Consiglio comunale’ .
Segue il testo della mozione.
Oggetto: Mozione urgente, a tutela della Famiglia naturale:
‘Padre è maschio e Madre è femmina’
Premesso che:
– la Famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso, in casi estremi, gli istituti dell’affidamento e dell’adozione;
– la “Famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società” e come tale “ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato” secondo quanto sancito dall’art. 16 terzo comma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948;
– la Famiglia non costituisce solo un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, ma anche e soprattutto una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;
– le istituzioni devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al fine di garantire ai genitori un’effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari che impediscano o limitino di fatto tale libertà;
Considerato che:
– in tutto il Paese, con il pretesto di combattere “inutili” stereotipi, si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la Famiglia naturale, soprattutto nel mondo scolastico, con proiezione di film e sitcom gay, diffusione di fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale consegnate ai bimbi della scuola dell’infanzia e pubblicate dall’UNAR, ufficio che dipende dal Dipartimento Pari Opportunità che a sua volta fa capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
E’ legittimo e condivisibile che nelle scuole si insegni a non discriminare i gay o altre minoranze, ma questo non deve necessariamente comportare l’imposizione di un modello di società che prevede l’eliminazione delle naturali differenze tra i sessi;
– nel Liceo Giulio Cesare di Roma i professori hanno imposto ad allievi minorenni la lettura di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico descrivendo fra l’altro nei dettagli un rapporto orale fra due maschi;
– in numerose scuole italiane, nello scorso mese di marzo e in occasione della c.d. “settimana contro il razzismo”, è stata proiettata a un pubblico di minori la sitcom gay “Vicini”, con numerose polemiche e proteste da parte delle Associazioni dei Genitori. Nel video in questione vengono pronunciate frasi come: “La famiglia tradizionale deve finire” o si assiste a scene di gay che si sposano davanti a un prete, a sua volta omosessuale;
– nella scuola materna “I sei colori di Ugo” a Roma si è deciso quest’anno di sostituire la festa del papà con una più inclusiva “festa delle famiglie” per non discriminare una bambina con due madri lesbiche;
– nella nostra regione Umbria si sono moltiplicati i casi di preoccupanti abusi educativi nei confronti dei minori che vengono orientati e introdotti a contenuti omosessualisti già in tenerissima età utilizzando la scusa della lotta alle presunte discriminazioni.
In particolare:
– al liceo scientifico Alessi di Perugia in una assemblea di istituto tenutasi nel corso dell’anno 2012 sul tema della “lotta al bullismo” sono stati invitati quali relatori i dirigenti dell’associazione lgbt Omphalos che hanno distribuito agli studenti volantini contenenti dettagliate istruzioni e immagini su come avere rapporti sessuali tra due maschi o tra due femmine oltre a inviti rivolti anche ai minori a partecipare alle feste e alle attività gay;
– presso alcune scuole dell’infanzia e in alcune biblioteche per minori della provincia di Perugia è stato diffuso un libro dal titolo “il segreto di papà” edito da “Lo stampatello” in cui si leggono frasi di propaganda omosessualista precoce quali “gay vuol dire allegro” e inneggianti al matrimonio gay “se nel nostro paese si potesse si sposerebbero”, suggerendo un’opinione politica eterodiretta ai bambini
– da tempo nelle scuole umbre si reca personale del consultorio giovani della ASL 2 di Perugia che – come risulta dai test di uscita pubblicati su internet nel sito consultoriogiovani.org – ha come obbiettivo di far propaganda omosessualista inducendo i minori a cambiare idea sull’omosessualità e inducendoli a ritenere che sia una variante naturale dell’eterosessualità e dunque da considerare quale alternativa al proprio orientamento sessuale;
– la strategia dell’UNAR mira nei fatti a destrutturare la famiglia naturale, impartendo già nei soggetti più deboli ed in crescita questi insegnamenti;
– nell’opuscolo dell’UNAR, dedicato ai docenti, viene richiesto a chi insegna di “non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva etero normativa in quanto tale punto di vista, ad esempio, potrebbe assumersi nell’assunzione che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà”;
– si sta applicando in numerose scuole materne ed elementari d’Italia il documento Standard per l’educazione sessuale in Europa che prevede tra l’altro, nella fascia di età fra i 4 e 6 anni, l’introduzione alla masturbazione infantile precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e l’identità di genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce;
– la legge c.d. “Scalfarotto”, approvata alla Camera e in discussione attualmente al Senato, parifica l’omofobia ai reati già condannati dalla legge Mancino (razzismo, antisemitismo, etc). Una volta approvata la legge in via definitiva, chi ad esempio si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso sarà punito con 1 anno e 6 mesi di reclusione (che possono arrivare a 4 anni se il reato è svolto in forma associativa). Lo Stato avrà l’obbligo di procedere d’ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare la querela.
Tanto premesso e considerato,
Il Consiglio Comunale di Orvieto:
– dichiara la propria opposizione a qualunque tentativo di comprimere i diritti e i doveri dei genitori all’educazione dei propri figli, ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno della propria famiglia naturale;
Impegna la Giunta
– ad istituire ed individuare, in collaborazione con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio, una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente attraverso scuole, associazioni ed Enti la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali;
– a chiedere al Governo centrale di rifiutare l’applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;
e invita la Giunta:
– a introdurre il “Fattore Famiglia” quale criterio di sostegno alle politiche attive e passive al reddito delle famiglie di Orvieto.
I Consiglieri proponenti
Roberta Tardani
Andrea Sacripanti
Roberto Meffi
Gianluca Luciani