Il Consiglio comunale ha respinto (5 favorevoli: consiglierei di minoranza, 9 contrari: consiglieri di maggioranza) la mozione presentata dalla Cons. Lucia Vergaglia (M5S) che impegnava il Sindaco a far apporre una pietra miliare all’ingresso dell’area produttiva di Bardano che identifichi il distretto industriale di Bardano come centro dell’Italia che produce e che lavora, centro di tutto quello che è made in Italy.
Il documento, impegnava poi l’Assessore alle politiche di Marketing Territoriale a proporre al Consiglio Comunale entro 30 giorni dall’approvazione della mozione – in forma di linee guida progettuali – tutte le politiche d’attrazione imprenditoriale, dei capitali di sviluppo e di accesso ai finanziamenti per portare nuove imprese ad investire nel “Centro del Made in Italy”, che dovevano contenere proposte per una nuova denominazione dell’area produttiva tale da renderla identificabile come “Centro del Made in Italy”.
La proponente ha così argomentato la sua proposta: “nella zona industriale e produttiva di Bardano del Comune di Orvieto, è individuata un’area geografica relativamente alla zona industriale e produttiva ha subito gravemente la crisi di questi anni ed ha visto la perdita di numerosi insediamenti e posti di lavoro. Nel giugno 2008, tale superficie è stata individuata quale centro esatto dell’Italia dall’autorità olandese per la misurazione del territorio (Dutch Land Measurement Authorithy), Kadaster, ha calcolato il centro di ogni paese europeo utilizzando il software ‘ESRI and Safe’. A fronte di ciò, in un sano regime di mercato, il nostro Comune deve favorire la libera impresa e dare l’opportunità ad essa di esprimere le proprie migliori caratteristiche favorendo al tempo stesso una occupazione professionalizzante e di qualità. Pertanto, è opportuna un’azione di rilancio del distretto industriale di Bardano anche dal punto di vista della capacità di distinguersi dai distretti con un’offerta simile in termini di servizi. Inoltre, il ‘Made in Italy’ è da sempre considerato un valore aggiunto ad ogni manifattura, produzione o trasformazione nonché ad ogni attività creativa, di design, ornamentale e d’ideazione. Ne consegue che il centro ‘fisico’ d’Italia, attraverso una opportuna azione comunicativa e prese di posizione delle pubbliche autorità, può essere facilmente identificabile con il centro del ‘Made in Italy’ dunque appare necessario dare vita e stimolo, nell’ottica delle buone amministrazioni, agli insediamenti produttivi in difficoltà o crisi, non potendo direttamente intervenire ove vige il libero mercato. In definitiva, Non posiamo immaginare un impianto fieristico ma possiamo appropriarci in maniera pubblica di questo connotato di centro dell’Italia”.
In sede di dibattito, il Cons. Andrea Taddei (PD) ha sostenuto che “questi studi fatti da consulenti all’estero sono spesso utilizzati e ripresi dalle città, mi chiedo però perché con questa mozione si chieda di identificare la nostra città tramite una pietra o una targa. Mi impegnerei semmai a salvaguardare i posti di lavoro attuali delle nostre poche aziende, alla estensione della connettività e in favore del rilancio di qualche nuova start up. Mi preoccuperei cioè della sostanza e non solo della porta di ingresso all’area industriale. La targa o la pietra la collocherei a conclusione di un percorso. Evidentemente abbiamo visioni diverse. Mettere una pietra lì oggi mi sembra un gesto superficiale quasi un palliativo. La pietra più bella sarebbe tornare a vedere qualche insegna di azienda che si accende e che sia visibile a chi passa in autostrada”.
Andrea Sacripanti (Fratelli d’Italia / Alleanza Nazionale): “mi piace l’idea lanciata da Vergaglia. Mi sembra una cosa di cui andare orgogliosi. Vergaglia chiede di capire se ci sono spazi di intervento per dire: abbiamo qualcosa che ci distingue. Sarebbe un punto di partenza per mettere in campo delle iniziative. Certo che va correlato a qualcosa di concreto. Quell’area è particolarmente sofferente a causa di scelte sbagliate (il Consorzio Crescendo) e promesse non mantenute (il casello nord). Anche una parola d’ordine potrebbe aiutarci a rilanciare quell’area. La richiesta non è da buttare via e avrebbe costi modestissimi. Vengono tanto sbandierate le ‘Aree Interne’ che a me somigliano tanto ai classici favori pre-elettorali. La mozione mi vede favorevole, potrebbe essere un passo non solo di facciata o estetico, ma un piccolo tesoretto che ci possiamo spendere per rilanciare quell’area che sta all’Amministrazione rendere più attrattiva creando le migliori condizioni. Certamente solo una rinnovata e mirata azione politica ci permetterà di realizzare lo scopo di nuova attrattività per quell’area”.
Cons. Antonio Concina (Gruppo Misto): “quando nel 2008 io scoprii questo studio olandese dissi questa stessa cosa. Mi impegno a far avere una copia di questo studio all’Amministrazione Comunale. I discorsi ascoltati da chi mi ha preceduto si muovono su piani diversi, c’è da fare uno sforzo mediatico e politico importante. Mi sembra una cosa che non andrebbe scartata a priori”.
Cons. Roberto Meffi (Forza Italia): “tutto molto interessante. A livello teorico l’iniziativa è fondata ma a fronte della crisi che stiamo vivendo dobbiamo essere più concreti riportando la nostra realtà a cercare di essere attrattiva. Invito l’Amministrazione Comunale a fare azioni per salvaguardare l’esistente ad esempio nel comparto dell’edilizia in forte crisi, muovendo le leve giuste che non ha ancora attivato. Una iniziativa che tende a smuovere le acque ma che ha bisogno di altro”.
Cons. Flavia Timperi (PD): “concordo con Taddei. Sarebbe preferibile posticipare l’apposizione della targa quando avremo dei risultati tangibili: la targa o la pietra ha senso se porta verso un contenitore pieno. Al momento trovo questa iniziativa sarcastica”.
Cons. Roberta Tardani (Forza Italia): “certamente il punto non è quello di scippare qualcosa a Foligno ma creare un appiglio per costruire il nostro marketing territoriale. Alla maggioranza chiedo di evitare di fare dell’ironia snobbando le iniziative che, non hanno lo scopo di essere banali ma di creare attenzioni sul nostro territorio. Anche uno strumento esclusivamente di marketing potrebbe aiutare, stimolare una speranza per quell’area. Il lavoro non può finire qui e sarà molto difficile. Il compito dell’Amministrazione è quello di far sì che il territorio riprenda a camminare. Siamo favorevoli”.
Cons. Alessandro Vignoli (Per andare avanti): “nessuno sta banalizzando il problema. Abbiamo una mozione ben precisa che non parla di Fontanelle di Bardano come centro dell’Italia, ma parla del centro del made in Italy. Potrebbe essere uno stimolo. I tempi previsti invece fanno sorridere. Semmai va fatto in modo che l’Amministrazione Comunale si impegni per far sì che il denaro ricominci e girare e con esso l’economia che ha bisogno di nuovi investitori. Voto contrario”.
Nella replica la Cons. Vergaglia a osservato “qualcuno ha colto la proposta qualcuno no. E’ ancora una volta un déjà vu. Lo abbiamo già visto con il costituendo Ufficio Europa che doveva essere qualcosa di eccezionale ma che non è neppure sulla carta! Ci si comincia a rendere conto che si tiene a un luogo, nel momento in cui se ne parla, a prescindere. Siamo una consiliatura giovane ma sento discorsi vecchi fatti dai giovani. Di Orvieto si deve cominciare a parlare a livello nazionale, molti ci invidiamo. La modernità e valorizzazione dell’antico possono convergere. Questa proposta apparentemente superficiale potrebbe essere invece divertente e stimolante, buona per cominciarci a ragionare. Io comunque non rinuncio ad essere un pungolo”.
Per le dichiarazioni di voto, Sacripanti: “è davvero ora di finirla con il fatto di banalizzare quello che proviene dai banchi della minoranza, in questi tre mesi abbiamo proposto delle cose che puntualmente e con preclusione sono state respinte da un atteggiamento della maggioranza che è datato. Da un lato con dichiarazioni di grande apertura si manifestava la volontà di comporre una città con il contributo di tutti, nei fatti però tutte le varie proposte sono state scartate. La maggioranza teorizza grandi cose, ma da parte sua non ci è ancora stato dato di discutere su proposte concrete se non le ‘Aree Interne’ che, ribadisco, sono una favore elettorale. In realtà la maggioranza non apprezza né le piccole né le grandi cose. Vergaglia è consapevole che il tema da lei proposto è aperto e non pone vincoli. Visto l’atteggiamento ideologico della maggioranza non vorrei che l’unica targa da apporre sia un epitaffio a futura memoria. Noi continuiamo a fare proposte, ma le vostre dove sono? Diteci cosa volete fare. Il voto è favorevole”.
Taddei: “in politica non c’è chi propone e chi boccia ma esistono le logiche dei numeri che sono condizionanti dell’esito del voto. Nessuna superiorità ma posizioni e visioni diverse e un metodo diverso di approcciarsi alle cose, i risultati li vedrete presto. Contrari”.
Tardani: “per favore basta con questa supponenza della maggioranza. Tante promesse ma nessun risultato. La città è allo stremo e attende dei segnali. Smettete questa aria di superiorità che non porta a niente. E’ ovvio che l’apposizione di una targa non sia la soluzione dei problemi, ma è un segno. Le dichiarazioni di Taddei sono supponenti e offensive dell’intelligenza degli orvietani”.
Concina: “A Taddei è sfuggita una battuta di troppo. Se lui è seduto in Consiglio lo deve al nostro lavoro. Se siamo qui lo dobbiamo a cinque anni di impegno serio e trasparente. Sono favorevole a questa cosa che ha creato un dibattito al di là di quello che voleva Vergaglia”.
Vignoli: “concordo con l’ultimo passaggio di Concina. Tutti abbiamo capito la mozione ma forse è stata posta male, come mero segno di marketing territoriale, quindi è una mozione non accoglibile. Abbiamo sempre preso in considerazione e valutato le proposte di M5S. Respingo anche i toni accesi che abbiamo ascoltato”. (fonte ufficio stampa Comune di Orvieto)