Massimo Gnagnarini ha commentato sulla sua bacheca FB la mozione presentata dal consigliere Sacripanti affinché nei giorni sfestivi e nei finesettimana non si paghino i parcheggi a Orvieto. Il tono con cui l’assessore attacca il suo intervento fanno presupporre che non abbia preso troppo sul serio il capogruppo Sacripanti.
Segue il post di Gnagnarini.
La mozione Sacripanti sui parcheggi da rendere gratuiti durante le festività e in tutti i weekend per favorire le attività commerciali che si svolgono nel centro storico, merita attenzione e approfondimento.
Anzi io credo che potrà facilmente ottenere un voto unanime del Consiglio comunale al quale, in questo caso, spetterebbe solo il compito di colmare una piccola lacuna quale quella dell’individuazione della copertura finanziaria da dare al provvedimento.
Facciamo due conti. L’incasso annuo dei parcheggi si attesta intorno a 1,5 Mln ovvero circa 4.000 euro al giorno che moltiplicati per 114 giorni tra festività e fine settimana farebbero un minor incasso di 456.000 euro.
Ergo, certo che si può fare ! Ovviamente mantenendo i saldi degli equilibri finanziari dell’Ente attraverso l’adozione di almeno uno dei seguenti provvedimenti o altri di analogo valore. Ad esempio l’eliminazione degli asili nido, oppure l’eliminazione dei servizi sociali, oppure raddoppiando le tariffe della tassa di soggiorno, ecc…
A voi la scelta. La Politica diventa alta quando si eleva ad arte del possibile e certamente quel che propone Sacripanti è una cosa possibile. E’ solo questione di scelte e la politica è il luogo deputato alle scelte ancorché esse possano apparire perfino demenziali.
Nel caso il Consiglio fosse orientato positivamente suggerisco ai consiglieri un emendamento che estenda la gratuità dei parcheggi anche ai giorni del mercato, martedì e giovedì, impedendo così la genesi di un’odiosa discriminazione tra negozianti e ambulanti.
Nessun commerciante orvietano deve sentirsi escluso dal godere dello straordinario impulso ai consumi che i nostri Fratelli d’Italia intendono favorire con il provvedimento suggerito.