Riceviamo da Andrea Corritore, della lista “Con i cittadini per Castel Giorgio”, e pubblichiamo.
Nel Consiglio comunale dello scorso 27 settembre, tra i punti all’ordine del giorno c’era anche l’approvazione del Bilancio di previsione 2014. Si tratta dello strumento politico-economico fondamentale per programmare l’attività amministrativa, attraverso il quale si rendono operative, prevedendone la copertura finanziaria, le linee guida politiche che la maggioranza consiliare individua. Peccato che, nel caso del Comune di Castel Giorgio, tali scelte siano invisibili non perché troppo complesse per essere valutate ora, ma semplicemente perché inesistenti. L’impostazione rimane la stessa degli anni passati: vivacchiare giorno per giorno senza nessuno sguardo d’insieme.
Più nel dettaglio: la cosi detta revisione della spesa è stata inefficace e non ha portato risparmi degni di essere definiti tali. In compenso, una tassa come la TASI è stata applicata con il massimo dell’aliquota consentita e senza detrazioni di sorta, dimostrando scarsa attenzione per le famiglie, che entro il 16 ottobre dovranno pagarne la prima rata.
Ad aumenti di imposte come questi non corrispondono però servizi all’altezza. Il gettito della TASI dovrebbe coprire anche i costi per la viabilità ed il decoro urbano, ma basta fare un giro al di fuori del centro del paese per notare strade quasi prive di manutenzione, cunette sporche quando non ostruite e più in generale una disarmante sensazione di abbandono urbano.
Ancora: il caso del restauro della fontana in Piazza del Municipio ormai è oggetto di barzellette sia a Castel Giorgio che nei paesi vicini, dato che un anno e mezzo di girotondi attorno a tale monumento non sono stati ancora sufficienti per ultimare i lavori.
Il centro servizi le Piane (dopo che l’amministrazione comunale perse per disinteresse o non conoscenza almeno 25.000 euro di fondi regionali per la risistemazione) è in uno stato di totale abbandono e sotto utilizzo.
Nonostante tutto ciò permangono poi criticità finanziarie che meglio andrebbero chiarite, come i 132.000 euro che il Comune di Castel Giorgio deve versare al Comune di Orvieto per i servizi sociali ed i 55.000 euro di bollette arretrate dell’illuminazione pubblica richiesti dal gestore della stessa. Questi importi devono ancora essere pagati? E, in caso affermativo, le coperture sono realmente disponibili?
L’aspetto più criticabile di un bilancio di previsione come questo rimane però l’assenza di una chiara visione politica d’insieme, capace di dare a questo territorio le risposte di cui ha urgente bisogno in materia di sviluppo economico, sociale e civile.
Non si può continuare a mettere toppe su un vestito ormai logoro, preoccupandosi solo di far a malapena quadrare un bilancio a suon di aumenti di tasse. Occorre meno improvvisazione, meno pressapochismo e più attenzione alle reali esigenze del paese.