L’associazione “Orvieto Città del Corpus Domini sulle vie Romee – Collegium” ci ha inviato questo contributo che contiene una ulteriore intelligente idea per definire Orvieto e costruirne la personalità con cui diffonderla.
Parole chiave: autostrada del Sole, Città del Corpus Domini, vie Romee.
Questo il contributo dell’associazione
Occasione unica! Come lo è stato questo biennio giubilare. L’associazione “Orvieto Città del Corpus Domini sulle vie Romee – Collegium”, sin da quando nacque come Comitato Civico nel 2012 e continuando nel consentire a FCRO e ArTè di poter utilizzare il titolo “Orvieto La Città del Corpus Domini” (su espressa richiesta della Presidenza della Fondazione al responsabile dell’associazione culturale citata), limitatamente al periodo del giubileo (2013-2014) per le iniziative della partita a scacchi con Marostica, la sacra rappresentazione del Miracolo, etc., ha sempre proposto alla Amministrazione emerita di Toni Concina ed a questa subentrata di Giuseppe Germani di far installare – anche – sull’A1 e relative aree di servizio di Fabro e Castiglione almeno un cartellone che ricordasse “ORVIETO CITTA’ DEL CORPUS DOMINI SULLE VIE ROMEE”. Ora più che mai, la celebrazione dell’Autostrada del Sole simboleggia le antiche direttrici di pellegrinaggio e commerciali che da sempre passano per Orvieto ed il suo territorio geografico storico: la Romea Germanica (itinerario stadense alias via Teutonica o Alemagna), la Romea Francesca (alias Francigena), innestate tra loro attraverso l’Antica Via Vulsinea (come la descrive il Manente) che collega Orvieto a Bolsena; la Via del Corporale, che si celebra nei 750 anni dell’istituzione del Corpus Domini dalla Sede Apostolica di Orvieto l’11 agosto del 1264 da parte di papa Urbano IV. Un’altra opportunità di promuovere Orvieto che non dovrebbe andare sprecata.
A proposito di sprechi, ieri, 2 ottobre, Del Rio, su RaiNews, ha stigmatizzato le Amministrazioni: “… o sono capaci di fare o sono incapaci! Tralasciando l’incapacità che si delinea da sola … è la capacità invece che preoccupa … in Italia, la gran parte degli Amministratori Pubblici e Locali sono in grado di progettare, pianificare e programmare, ma può accadere che risorse e finanziamenti (di solito UE) siano sparsi a pioggia polverizzandoli (che equivale a sprecarli, sciuparli) solo per generare e/o ingrassare il consenso.” Ritengo si debba uscire dal ginepraio pernicioso della poltrona o scranno da conquistare ad ogni costo, a cui restare ben saldi nel tempo preoccupandosi solo di non esser disarcionati. Machiavelli è figlio del proprio tempo ed ha fatto il suo tempo. C’è bisogno di una visione nuova. Orvieto ha già sciupato tante opportunità, giubileo compreso. Si culla sul fatto che comunque – baciata dalla storia, dall’arte, dall’ambiente e paesaggio naturali ancora sani, appetibili e vivibili – è meta turistica a prescindere e se ne frega di rinnovare e riprogettare l’accoglienza e la Cultura del Turismo, che fanno il turismo di Cultura. Questo non va bene e non può funzionare per sempre. Nessuno ha voluto ricordarsi dell’anniversario dell’A1 semplicemente perché ancora nessuno ha capito e voluto scommettere, ad esempio, su “Orvieto luogo sacro di pellegrinaggio sulle direttrici storiche: dalle vie consolari alle Romee”. La scusa della distrazione, dell’incapacità, dell’ignoranza non vale più. La mancanza di visione strategica è scelta consapevole e volontaria: capacità di autocastrazione a vantaggio di qualcosa e/o qualcun altro.