Alla luce dello stato confusionale in cui versa la circolazione nel centro storico d’Orvieto, l’Amministrazione ha deciso di metterci riparo .
Una decisione bene accetta in quanto la fatidica rivoluzione che avrebbe dovuto cambiare la vita agli orvietani di fatto non c’è stata e non poteva esserci semplicemente perché non si può alterare l’equilibrio della circolazione senza un motivo, senza un progetto di città o di rinnovamento, senza rimuovere le cause che impediscono la pedonalizzazione.
Tanto è vero che se c’è una piazza ancora invasa dalle macchine e deturpata dai parcheggi, quella è piazza Duomo, la sola che invece andava difesa da ogni tipo di inquinamento e forma di degrado .
Perciò ritorniamo pure al vecchio piano di circolazione ma diamo una funzione più accogliente alla viabilità che non potrà limitarsi alla sola disciplina delle auto ma guidarci alla conoscenza di una città d’arte, troppo spesso dimenticata nei suoi aspetti più suggestivi e redditizi.
Perciò il solo motivo per cui varrà la pena rivoluzionare il traffico sarà l’ampliamentodell’area pedonale a cui far seguireun recupero della vita sociale cittadina con una particolare cura alla qualità ambientale e al patrimonio artistico
Una formula evoluta che valorizzi insieme all’immagine i bisogni del turista e l’esigenze del cittadino, integrando la viabilità con la comunicazione, determinante per la rivitalizzazione del centro storico e le esigenze del commercio del turismo e dell’artigianato.
Una proposta per la quale mi sono sempre tanto battuto senza mai essere ascoltato .
Tuttavia la chiave di tutto e il luogo da cui avviare la circolazione e ogni tipo di rinnovamento rimane pur sempre piazza Duomo e non piazza della Repubblica, cheè una obbligata via di uscita.
Ricordo anche che la nostra Cattedrale è considerata obbiettivo sensibile e con i tempi che corrono non è proprio salutare far transitare o sostare automezzi sconosciuti davanti al Duomo
La soluzione consiste nell’aggirare la struttura dell’ex ospedale e collegarsi a via Soliana , creando così una circolazione esterna al cuore della rupe, una soluzioneche permetterà un miglior utilizzo dei parcheggi laterali, di servire meglio la città, magari con l’ausilio dei servizi di pubblico trasporto e un sistema alternativo di consegna delle merci
Sarà un grande recupero di spazi che introdurrà a un arredo urbano che non potrà realizzarsi con le solite panche o le solite fioriere ma da multipli di opere di grande valore e significato artistico. Un arredo di grande impattoesuggestione capace di dare un respiro internazionale alla città valorizzando insieme alle piazze anche la qualità dei nostri esercizi commercialimettendo in relazione l’economia con la cultura .
Un progetto che si propone di migliorare oltre alla viabilità nel suo complesso anche la bellezza del suo patrimonio artistico migliorando insieme all’immagine un nuovo modo di vivere e abitare
Un intervento che ci faccia anche riflettere su una forma di dilagante cialtroneria che è entrata a far parte del costume e delle abitudini degli orvietani e che procede nel sensoopposto della valorizzazione e del rinnovamento spingendo al ribasso oltre all’immagine anche la qualità e l’economia delle nostre attività .
Voglio dire che viabilità potrebbe diventare l’occasione per ridisegnare una città scesa a livelli inaccettabili ma ancora in grado di reggere il confronto con le migliori città turistiche d’Italia.
Pertanto non considerando gli orvietani stupidi tanto meno l’Amministrazione, eletta dagli stessi cittadini, perché allora non si promuove un tavolo sulla viabilità che tenga conto di tutte queste problematiche molto utili all’immagine, alla dignità e alla nostra economia ? un modo per guardarsi , capirsi e ritrovarsi