di Igino Garbini
Ma in caso di secessione la nostra città rientrerebbe nella Padania? Siamo sicuri?
Per cercare di capire bene i confini di questa nuova nazione ho analizzato con attenzione la cartina ufficiale della Lega, quella colorata dal Trota stesso. Orvieto sembrerebbe appartenere proprio al territorio della Padania, Bolsena no ma noi sì.
Io, pur essendo un po’ sedotto dal confortevole populismo offerto dalla destra etno-nazionalistica, vengo però assalito da inquietanti dubbi riguardo lo stare da questa parte della Storia:
– Ci sarà una frontiera all’altezza “zona Biacio” per controllare i flussi migratori?
– Quelli che vengono da Bolsena o Montefiascone dovranno convertire gli euri con la moneta padana? A quale quotazione? E che potremo comprare con un “Giussano d’argento”?
– Dovremo fare una specie di concordato con le autorità religiose dei Celti ed adorare gli spiriti che proteggono gli alberi della foresta?
– La Padania farà parte della Nato o avrà un esercito suo composto da valorosi cavalieri nordici?
– Avrà ancora senso avere un rappresentante padano all’ONU o in altre istituzioni di diritto internazionale? Potrebbero queste limitare la nostra sovranità federalista?
– Nei documenti ufficiali verranno utilizzate le lingue regionali minoritarie? Anche il dialetto di Montecchio?
– Bossi o Calderoli presidente della repubblica?
– È vero che nei programmi scolastici verrà escluso Pirandello e Croce in quanto terroni?
– Che ne faremo dei tanti monumenti di Garibaldi a cavallo?
– Ma soprattutto Salvini diventerebbe presidente del Consiglio?
Insomma, i dubbi sono tanti, forse mi ci devo abituare…