“Quest’anno, purtroppo, non si sono aperte le porte dell’Oratorio della Misericordia alla fruizione pubblica nel giorno in cui ricorreva la festività di san Giovanni Decollato (29 agosto), causa problemi di sicurezza. Nonostante ciò abbiamo una importante notizia storico-artistica della chiesa dell’Oratorio della Confraternita di san Giovanni Decollato che ci consente di mettere luce su questo splendido luogo”.
Con queste parole il Commissario della Confraternita della Misericordia, don Luca Conticelli, annuncia l’attribuzione, da parte della dott.ssa Giovanna Bandinu, della Pala raffigurante “La Pietà” dell’altare della Misericordia – esposta, fino al 2018, a Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto ed Ente finanziatore del restauro – alla scuola di Annibale Carracci.
“Lo studio storico e storico-artistico della pala della Misericordia di Orvieto – spiega la dott.ssa Bandinu – è iniziato dopo i lavori di restauro, eseguiti tra il 2012 e il 2013 dalla ditta Roberta Rizza Conservazioni Beni Culturali e promossi in concerto, oltre che dalla Fondazione suddetta (Ente finanziatore del restauro), dall’Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi e dalla Soprintendenza di settore dell’Umbria nelle persone del soprintendente dott. Fabio De Chirico e del funzionario di zona il dott. Giovanni Luca Delogu. E’ stato rinvenuto dal parroco di sant’Andrea, don Luca Conticelli, un inventario della chiesa e della sagrestia della “Venerabile Compagnia della Misericordia di Orvieto nel 1902”, conservato nell’archivio della stessa Compagnia, in cui viene menzionato il dipinto. Documento fondamentale che va ad incrementare notizie sull’opera presa in esame. Il dipinto su tela raffigurante “La Pietà” della Misericordia di Orvieto, è stato, da me, messo in relazione con il dipinto di Annibale Carracci, oggi conservato al Louvre (proveniente dalla chiesa di san Francesco a Ripa in Roma)”.
“Proseguendo negli studi – continua la dott.ssa Bandinu – ho appurato che l’opera tra gli anni ’50-’70 è stata oggetto di studio da parte di Federico Zeri. Le foto riprodotte e consultabili nella fototeca on-line della Fondazione Federico Zeri, presentano la seguente dicitura “Anonimo, Pietà con san Francesco d’Assisi e santa Maria Maddalena”; Oratorio della Misericordia, Copia da Carracci. Il precedente studio effettuato da Federico Zeri, quindi conferma la mia ipotesi, ossia che si tratti di un soggetto iconografico identico a quello realizzato dal Carracci a Roma, facendo decadere, secondo il mio parere, l’attribuzione data a Girolamo Muziano, in quanto l’artista muore a Roma nel 1592 e Carracci realizza per la prima volta questa iconografia, ovvero la “La Pietà con S. Francesco d’Assisi e santa Maria Maddalena”per san Francesco a Ripa in Roma tra il 1602-1607. Tale modello iconografico sarà ripreso dagli allievi della sua bottega e da molti seguaci, soprattutto nel Lazio, in Umbria e nelle Marche”.
“Personalmente – aggiunge – non so dire quando l’opera sia arrivata nell’Oratorio della Misericordia di Orvieto. Le recenti indagini diagnostiche, effettuate dalla ditta Emmebi Diagnostica Artistica di Roma, hanno fatto emergere che la pala non era sagomata (come la vediamo oggi), ma rettangolare, come l’opera del Carracci conservata al Louvre (tra l’altro delle stesse dimensioni della pala di Orvieto) e di altre copie (avente stesso soggetto iconografico) sparse in altri edifici del centro Italia, che per motivi di studi ancora in corso, non menziono. In effetti, si conferma la validità del risultato dato dalle indagini effettuate sopra citate, in quanto il vecchio telaio ligneo della pala, nella parte alta, è stato ricostruito per adattarlo alla mostra d’altare in legno intagliato e dorato, realizzato nel 1649, che ha ospitato l’opera fino agli inizi del 1980. La mostra d’altare datata 1649, è stata realizzata quando era vescovo ad Orvieto (dal 1644 fino all’anno della sua morte 1653) il cardinale Fausto Poli”.
“La scoperta di una nuova copia dell’artista bolognese, getta sicuramente nuova luce sugli studi inerenti l’iconografia che raffigura “La Pietà” del Carracci nel Seicento Italiano – conclude la dott.ssa Bandinu – anche perché nella prassi artistica le copie hanno avuto un peso determinate nella stima dell’originale e delle sue repliche. Siamo in presenza di un’intera filiera di copie; alcune (una tra l’altro delle stesse dimensioni) nello sfondo raffigurano le tre croci, poste sulla collina del Golgota (come nella pala di Orvieto), dissimile dall’opera del Carracci esposta al Louvre. La pala che raffigura “La Pietà” dell’Oratorio della Misericordia di Orvieto (secondo le ricerche effettuate fino ad oggi), sembra essere stata realizzata nel primo trentennio del sec. XVII da un copista di ambito bolognese, formatosi presso la bottega romana di Annibale Carracci”.
A fronte di ciò che ci ha detto la dott.ssa Giovanna Bandinu, e di quello che rappresenta e significa per l’Oratorio della Misericordia di Orvieto – conclude don Luca Conticelli – la Confraternita sta cercando, tra molteplici difficoltà, di trovare il modo per riconsegnare alla Parrocchia, alla città di Orvieto e alla collettività un bene storico, cultuale e artistico, da troppo tempo abbandonato e dimenticato. Per fare questo servono molte risorse finanziarie tutte da trovare, la buona volontà di chi già ha incominciato ad impegnarsi e la collaborazione della cittadinanza e di tutti gli Enti pubblici e privati che, insieme alle autorità competenti, potranno aiutare a rendere nuovamente questo luogo vivo e fruibile al godimento pubblico”.