Fra le tante ipocrisie che non tollero, la più indigesta per la mia sensibilità civica è la strumentalizzazione, cioè l’uso di ingigantire un fatto, anche piccolo o di routine, per fare apparire più piccolo o irrilevante un altro, ben più grave.
Da alcuni giorni infatti sono state rimesse in funzione le scale mobili che conducono dal parcheggio del Campo della Fiera al centro città, come quelle del parcheggio della stazione ferroviaria, ed è tutto un giubilo e tripudio di esaltazione per l’amministrazione Germani.
BRAVI!!! Era ora che fosse fatto già da tempo, ed è stato finalmente fatto.
Il punto politico dell’amministrare questa Città, non può essere quello di auto-incensarsi per soluzioni banali, doverose ed ovvie, né di reiterare insulti e repliche stizzite dettate dai pruriginosi isterismi di alcuni.
Parrebbe infatti, per dovere d’onestà, che anche l’amministrazione Concina avesse previsto la riapertura delle scale mobili, comunque dopo gli attuali adeguamenti tecnici-manutentivi di quelle strutture… e giù insulti di ogni genere a Concina & C. per il lungo stop di quelle scale.
Poi qualche esponente della precedente amministrazione Concina ha fatto notare che da 3 settimane le sbarre del piano abbonati del Campo della Fiera sono aperte sia in ingresso che in uscita… e giù insulti di ogni tipo per quanto non hanno fatto loro quando governavano.
Anche in questo caso specifico il punto politico non è condannare Germani per il mancato funzionamento della sbarra degli abbonati al Campo della Fiera. Non è colpa di Germani se il sistema di azionamento delle sbarre è rotto.
Ma è grave il fatto che il piano riservato agli abbonati venga adesso preso d’assalto da chiunque, che entra e parcheggia nei posti non assegnati.
E’ sensato che chi non paga nulla parcheggi a fronte di chi paga un abbonamento? Perché non c’è un vigile urbano o un addetto del parcheggio a controllare gli ingressi e l’eventuale abuso? Chi garantisce la sicurezza delle autovetture parcheggiate in quel piano, se non c’è almeno quel modesto deterrente delle sbarre?.
“A pensare male si fa peccato, ma a volte ci si indovina” era una famosa massima di Giulio Andreotti. Non voglio pensare che “qualcuno” quelle sbarre se le sia dimenticate alzate, oppure le voglia lasciare volutamente aperte. Non voglio pensare che “qualcuno” non debba pagare il parcheggio ad Orvieto, né sulle strisce blu del centro storico, né al piano inferiore a pagamento orario del sopracitato parcheggio multipiano, soprattutto dopo il mal digerito rincaro delle tariffe voluto dal nuovo Assessore al Bilancio, Gnagnarini.
Allora il messaggio che passa è “Tutti dentro, al Campo della Fiera, cani e porci, senza controllo, nello spirito della vera democrazia assicurata adesso dalla nuova reggenza cittadina: siamo tutti uguali, così ognuno è libero di farsi i cavoli propri”!
Un Sindaco che non risolva, garantisca e tuteli contestualmente un diritto di un proprio cittadino (sancito dalla corresponsione di un abbonamento già pagato in anticipo) è un Sindaco che si rende di fatto moralmente complice di un abuso.
Questo è il folle paradosso che siamo disposti a sentire, leggere e sopportare ad Orvieto, generato dai rimbrotti e dai rinfacci della politica orvietana: il Sindaco riapre le scale mobili, taglia 4 arbusti o rovi qua e là, ripulisce un sottopasso pedonale? BENE, ma non può essere osannato come un Santo, o più laicamente un Eroe, salvatore della Città. Lo stesso Sindaco aumenta le tasse comunali del 30%, i parcheggi e la tassa di soggiorno, come le mense scolastiche, del 50%, la sosta dei bus turistici del 400% (ad eccezione di quelli con i voucher presso strutture ricettive cittadine)? MALE, ma nessuno deve importarsene o avere un’opinione diversa in merito, a meno che non gradisca ricevere una buona dose di improperi di ogni sorta.
È utopia aspirare ad un tavolo di confronto strutturale ed organizzativo tra le opposte fazioni della politica orvietana, fatto di Proposte da discutere e confrontare insieme, prima di imporle per maggioranza consiliare? È impossibile aspirare ad azioni e soluzioni di Buonsenso, che considerino come ultima ed estrema scelta possibile quella dell’imposizione fiscale, e che mettano al primo posto il benessere del cittadino?
BASTA con i rimbrotti e le polemiche sterili della politica orvietana, che non fanno altro che mettere in luce, del contraddittorio e degli attori coinvolti, solo il “livello” poco edificante ed un po’ infantile agli occhi di un numero sempre più crescente di cittadini.
La forma e la sostanza politica di chi amministra una Città, Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale tutto, non può, e non deve mai essere, quella di gettare fumo negli occhi dei cittadini, di fare promesse che non si è in grado di mantenere, di perpetrare l’antica regola di gestire il potere politico dando al cittadino “panem et circences”, di criticare e condannare sempre l’operato altrui, ma quella di ergersi tutti, maggioranza ed opposizione, a veri garanti e difensori ad oltranza solamente del diritto e del beneficio comune.