Convergenza del Consiglio comunale di Orvieto per la mozione “Migrazione a Linux ed al software libero” del consigliere Paolo Maurizio Talanti, del gruppo consiliare del PD, durante l’adunanza dell’8 settembre.
La mozione, presentata in considerazione delle positive ricadute sullo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e sulla riduzione dei costi per l’acquisto delle licenze da parte dell’ente comunale, è stata infatti votata all’unanimità dal Consiglio comunale di Orvieto ed ha ricevuto il plauso dell’assessore Floriano Custolino.
Il tema dell’utilizzo dei sistemi operativi e delle suite per ufficio con licenza gratuita viene da lontano, infatti già nel 2004 il Ministero per l’innovazione tecnologica invitava espressamente le Amministrazioni a tener conto del fatto che tra le possibili soluzioni tecnologiche utilizzabili esistono anche quelle “open source”.
Va ricordato, inoltre, come la regione Umbria sia stata la prima in Italia a dotarsi di una legge che normasse in maniera specifica la migrazione della Pubblica Amministrazione (PA) verso il software FLOSS e per l’adozione di formati di dati aperti, attraverso il finanziamento di progetti sottomessi da Enti locali, scuole e Università.
Inoltre dal 2005 esiste sul territorio orvietano l’associazione di promozione culturale OrvietoLUG come centro di riferimento locale sul sistema operativo GNU/Linux e sul software libero.
Promotore di manifestazioni come il Linux Day, OrvietoLUG si e’ dedicato alla diffusione di informazioni, tecniche e filosofiche, del lato open source dell’informatica.
L’associazione, presieduta da Marco Ciammella, è stata protagonista di progetti formativi orientati alla formazione degli insegnanti delle scuole primarie e della candidatura di Orvieto a sede ufficiale della Open Office Conference, candidatura che nel 2008 è arrivata al secondo posto dopo Pechino e che nel 2009, arrivando prima, ha fatto della Città di Orvieto la “Capitale” mondiale sul tema dell’Open Source.
Con un’eccellenza di questo tipo sul territorio Orvieto non può che non essere “città dell’Open Source” e a breve saranno organizzati tavoli di lavoro per far si che la migrazione (che inizierà con una fase sperimentale) possa avvenire in maniera aperta e partecipata.