La tavola rotonda organizzata sabato scorso, 20 settembre, dall’Associazione di volontariato OCC – Orvieto contro il cancro, nella giornata conclusiva della 15^ edizione di “Fai volare la speranza”, ha fornito l’occasione per presentare all’opinione pubblica i punti salienti di un progetto per l’attuazione della “Rete di cure palliative e terapia del dolore nel territorio orvietano”, nell’ambito della più vasta ed articolata “rete” da costituire a livello dell’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 2 che si estende su un’ampia area, comprendente i territori di Terni, Narni, Amelia, Orvieto, Foligno, Spoleto, Norcia e Valnerina.
L’appuntamento annuale di OCC era focalizzato sul tema cruciale dell’assistenza integrata “ospedale – territorio” ai malati oncologici. Per “integrazione dell’assistenza” s’intende un rapporto di stretta e coordinata collaborazione tra tutti i diversi soggetti coinvolti: l’ospedale, i servizi sanitari del territorio, i medici di famiglia, i servizi sociali, le stesse famiglie, le associazioni di volontariato “non profit”, la rete capillare di solidarietà sociale presente ed attiva nel contesto territoriale.
Ne hanno ampiamente discusso, appositamente riuniti nella Sala del Governatore per iniziativa di OCC di fronte ad un pubblico numeroso ed attento, gli addetti ai lavori dell’ospedale e della sanità territoriale: il Dott. Mauro Brugia, la Dott.ssa Federica Di Costanzo e la Dott.ssa Bruna di Girolamo per l’oncologia medica; il Dott. Massimo Buononato, direttore della Chirurgia Generale del “S.Maria della Stella”; la Dott.ssa Teresa Manuela Urbani ed il Dott. Giovannino Marchino per il Distretto Sanitario dell’Orvietano; il Dott. Salvatore Davide Mundanu, psico – oncologo di OCC presso il Day Hospital Oncologico.
Si è parlato di obiettivi molto concreti, gli stessi delineati chiaramente nella Legge 38 del 2010 in materia di accesso alle cure palliative ed alla terapia del dolore, nelle recenti deliberazioni della Giunta Regionale (l’ultima risale allo scorso 28 luglio) e nei progetti approvati dalle due aziende sanitarie locali umbre.
Si tratta ora di passare “per gradi” alla fase operativa: implementare la rete di cure palliative e terapia del dolore a livello aziendale e locale; individuare le figure professionali dedicate e formate allo scopo; costituire l’ “Equipe distrettuale multidisciplinare sanitaria e socio-assistenziale dell’Orvietano”, inserita all’interno delle Cure Domiciliari; valorizzare l’apporto del volontariato e, quindi, del ruolo di OCC che curerà, in particolare, la formazione dei volontari da impiegare nell’assistenza domiciliare ai pazienti oncologici; stipulare un’ulteriore convenzione tra l’associazione OCC e l’AUSL Umbria 2 finalizzata all’attuazione del progetto.
Per raggiungere il traguardo sarà fondamentale il consenso attivo dei cittadini e delle Istituzioni locali, a cominciare dai Comuni dell’Orvietano. L’Associazione OCC si dichiara ragionevolmente ottimista e s’impegnerà con tutte le proprie energie perché, attraverso il successo di questo progetto, l’Orvietano possa compiere un ulteriore salto di qualità nell’assistenza dei pazienti, oncologici e non.