Il giorno 29 settembre, il vescovo diocesano monsignor Benedetto Tuzia, alla presenza delle autorità locali e dei fedeli, presiederà la cerimonia di riapertura al culto della chiesa di San Michele Arcangelo di Allerona con annessa esposizione di oggetti d’arte sacra.
Di origine quattro cinquecentesca, più volte rimaneggiata nel corso del tempo, la chiesa è stata per molti secoli una delle parrocchie del Comune di Allerona, prima del decreto di unificazione del 1986 con quella di Santa Maria Assunta e San Pietro Aquaeortus. A seguito dell’unificazione ha ceduto tutte le proprie funzioni religiose a favore della chiesa principale del paese finendo per essere completamente inutilizzata negli ultimi anni anche, e soprattutto, a causa delle pessime condizioni statiche.
Recenti lavori di restauro sia nella struttura esterna che nell’interno hanno restituito al tempio sacro nuova e completa agibilità. Il progetto, messo in campo dal 2012 per volere del parroco monsignor Luigi Farnesi, incoraggiato e sostenuto dai membri del Consiglio per gli Affari Economici della parrocchia, ha conseguito il favorevole assenso dell’ufficio dei Beni Culturali della diocesi e del Vescovo.
La posizione baricentrica a seguito del moderno sviluppo del paese permetterà di svolgere nella chiesa le festività proprie di San Michele Arcangelo, Sant’Antonio Abate e Sant’Isidoro, ed altre cerimonie liturgiche, mentre vi hanno trovato un idoneo spazio espositivo anche numerosi oggetti d’arte sacra, statue, paramenti, arredi e suppellettili di pregio artistico, provenienti da tutte le chiese del Comune, per non disperdere un apprezzabile patrimonio messo faticosamente insieme dal senso di pietà di tante generazioni e per la sua fruizione da parte dei fedeli al tempo stesso cultori dell’arte e della religione.
Le varie tranche di ristrutturazione dell’edificio sacro hanno comportato un ingente impegno economico messo insieme dalle offerte dei parrocchiani e dei fedeli e dal contributo Conferenza Episcopale Italiana a valere sui fondi dell’otto per mille, mentre per l’allestimento dell’esposizione d’arte sacra il contributo è venuto dal GAL Trasimeno Orvietano sull’Azione di Autoriconoscimento del patrimonio locale.
Anche la piazza esterna alla chiesa ha trovato un migliore assetto con interventi di arredo urbano fatti eseguire dalla pubblica Amministrazione.
Non si può passare sotto silenzio la soddisfazione del parroco e di tutta la comunità locale che hanno ormai nel loro curriculum un lungo e consolidato impegno per la salvaguardia e valorizzazione delle opere architettoniche ed artistico culturali ecclesiastiche del paese.