La speranza che il lago di Corbara potesse costituire un vettore di sviluppo turistico della zona aveva animato tante speranze, tanti anni fa. Addirittura, fatto emblematico, la Provincia di Terni, aveva ricoperto il guard rail di legno, a indicare la volontà di una cura del decoro che rispecchiava un progetto. Si aspettavano stranieri, italiani … pescatori del fine settimana, viaggiatori di passaggio, camperisti da tutto il mondo e amatori della vita a contatto con la natura. Sullo sfondo del lago di Corbara colline verdeggianti, boschi, sentieri, borghi e paesi.
Ma lo scenario che si presenta oggi non è decisamente quello immaginato. I turisti arrivano, o passano, guardano e se ne vanno. Vittorugo Lamincia è uno degli imprenditori impegnati su quel fronte, titolare dello Scaccomatto (hotel, ristorante, camping) lungo la Baschi-Todi. Ci mostra come è ridotto il lago: plastica, rifiuti di ogni genere, legname portato dal Tevere, che riempie quella sua insenatura dove un tempo c’erano i pescatori e i campeggiatori sostavano. Il problema essenziale è la mancanza di pulizia e di manutenzione delle sponde, il cui compito spetta a E.On Energia, che gestrice il bacino e la centrale.
Dopo lo Scaccomatto c’è il centro canottieri di Salviano, inaugurato anni fa ma mai entrato in funzione. I rifiuti sono ovunque. Poi c’è l’emblema del disastro, il Ponton Boat Round Ecology, acquistato nel 2003 per 150.000 euro dal Comune di Baschi e messo in acqua (e lì rimasto) per la prima volta nel 2010. Ormai non ha più nemmeno il motore. (S.S.)