Venerdì 22 Agosto
ore 21.15 – BOLSENA – Teatro San Francesco
“Spazio Musica Opere e Concerti 2014”
Grande attesa per “La Serva Padrona”, intermezzo in due atti di G. B. Pergolesi, che andrà in scena venerdì 22 agosto alle ore 21.15 al Teatro San Francesco con il patrocinio del Comune di Bolsena e della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Lo spettacolo, prodotto dall’Associazione Spazio Musica sarà interpretato da giovani cantanti già in carriera, provenienti da tutto il mondo, che, giunti ad Orvieto, si sono perfezionati nell’esecuzione di questo piccolo gioiello sotto la guida di illustri maestri come il direttore Jorge Perez Gomez, la cantante e regista Gabriella Ravazzi e il pianista Gianluca Ascheri.
Lo spettacolo che va in scena è frutto di una preparazione che ha visto gli interpreti lavorare nell’ambito del “Laboratorio Lirico Spazio Musica”, prestigiosa realtà che da anni porta al debutto giovani artisti.
Jorge Pérez-Gómez è il Direttore delle Attività Orchestrali e docente di Direzione d’orchestra presso la University of New Mexico di Albuquerque (NM, Usa). Tiene Corsi di Direzione d’orchestra in Usa, Brasile, Italia e Spagna. Ha studiato presso il S. Francisco Conservatory of Music, Northwestern University e la Eastman School of Music in USA e in Italia col M° Franco Ferrara alla Accademia Chigiana in Siena.
Gianluca Ascheri lavora al Teatro Chiabrera di Savona come Maestro di sala. E’ stato accompagnatore di Master Classes tenuti da cantanti quali C. De Bortoli, D. Menicucci, G. Ravazzi, L. Serra, F. Cedolins ed altri. Ha frequentato il Biennio di perfezionamento per Maestri di sala presso il Conservatorio Paganini di Genova sotto la guida di Riccardo Marsano e la Master Class alla Hochschule für Musik und Theater di Monaco di Baviera in Liederistica sotto la guida dei Maestri D. Sulzen, S. Mauser e T. Truniger.
Regia di Gabriella Ravazzi, fondatrice e Direttore artistico di Spazio Musica. Da quindici anni molto attiva come regista d’opera, ha messo in scena più di venti titoli del grande repertorio operistico. In oltre trent’anni di carriera ha cantato in ruoli principali circa 120 opere ospite dei più importanti teatri europei (Scala di Milano, Opera di Parigi, Gran Liceo di Barcellona, Regio di Torino E Parma, Teatri Dell’opera di Roma, La Fenice di Venezia, S. Carlo di Napoli, Massimo di Palermo, Real di Madrid, Ente Arena di Verona), e tenuto concerti nelle più prestigiose stagioni in Italia e all’estero. Ha inciso dischi e CD. Le sono stati assegnati i premi: NOCI D’ORO e STHENDAL e nel ‘94 il 1° premio delle Scuole di Canto Italiane. Già docente di Conservatori di Stato, tiene corsi e Master Classes in Italia e all’estero.
I costumi provengono dal Teatro San Carlo di Napoli. I biglietti, del costo di € 10,00, possono essere acquistati in loco oppure prenotati al numero telefonico 338 9572665 e ritirati presso la biglietteria aperta un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Notizie sull’opera
La serva padrona è un celebre intermezzo buffo di Giovanni Battista Pergolesi. Composta su libretto di Gennaro Antonio Federico, fu rappresenta la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli il 28 agosto 1733, quale intermezzo all’opera seria Il prigionier superbo, dello stesso Pergolesi, destinata a non raggiungere neppure lontanamente la fama della Serva padrona. Alla prima rappresentazione è attribuita a tutti gli effetti l’inizio del nuovo genere dell’Opera Buffa. Lo stesso libretto fu ripreso da Giovanni Paisiello per l’omonima opera buffa.
La Trama
Un ricco e attempato signore di nome Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone. Uberto, per darle una lezione, le dice di voler prendere moglie: Serpina gli chiede di sposarla, ma lui, anche se è molto interessato, rifiuta. Per farlo ingelosire Serpina gli dice di aver trovato marito, un certo capitan Tempesta, che realtà è il servo Vespone che ha il ruolo di mimo, travestito da soldato, chiede a Uberto una dote di 4000 scudi. Per non pagarli Uberto si sposa Serpina, la quale da serva diventa finalmente padrona. E da lì prende il nome di serva padrona.