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Home Cronaca

I vini Cardèto nella Rue Royale di Parigi per la “Selection d’Italie” di Pierre Cardin

Redazione by Redazione
7 Luglio 2014
in Cronaca, Secondarie, Archivio notizie
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cardeto a maximIn questi giorni Cardeto è volata a Parigi, ospite del famoso stilista ed imprenditore Pierre Cardìn.

Quest’anno, infatti, la Cantina Cardèto ha stretto una partnership con la Società Maxim’s Limited del gruppo Pierre Cardìn per la commercializzazione di sei vini orvietani con il marchio “Maxim’s de Paris”.

Orvieto e il suo vino, grazie a Cardeto, sono sbarcati così nei ristoranti del lusso a partire dalla Ville Lumiere e proprio per la rilevanza mondiale dell’accordo, lo stilista francese ha voluto incontrare tutti i rappresentanti delle aziende licenziatarie entrate a far parte dell’ambizioso progetto. Tra queste anche Cardèto i cui vini sono entrati a far parte della “Selection d’Italie”.

 Proprio sulla via principale di Parigi, la Rue Royale, si trova il ristorante Maxim’s accanto al quale l’imprenditore francese ha fatto realizzare una boutique dove hanno trovato posto i prodotti di 25 aziende italiane accuratamente selezionate dallo stesso Cardìn e dal suo staff. Tra queste 25 aziende c’è anche Cardèto con i suoi vini.

Nello specifico sono sei i vini che, con il marchio Maxim’s, sono prodotti dalla Cantina Cardeto.

Per i vini rossi: Cabernet Sauvignon, Merlot, Merlot Sangiovese e Rouge de Maxim’s.

Per i vini bianchi: Pinot grigio e Orvieto Classico.

cardeto da pierre cardin “Vedere il nostro vino sugli scaffali della Selection d’Italie – ha commentato Alessandra Cerquetelli, responsabile Relazioni dell’azienda orvietana – è stato entusiasmante perché ci ha ripagato di tutto il lavoro fatto. Per tutti noi si tratta di un riconoscimento molto importante perché oltre a nobilitare la nostra terra, gratifica ancora di più il nostro lavoro, motivandoci ad operare sempre con amore e passione per essere all’altezza delle sfide a cui oggi il mercato ci rimanda.

Ma in questo percorso di crescita anche i rapporti umani sono stati fondamentali – ha aggiunto -conoscere Pierre Cardin, la straordinaria passione per il proprio lavoro e la sua determinazione nel credere anche nelle aziende locali come la nostra, ci ha dato la carica per continuare ad alimentare questo tipo di progetti permettendoci di veicolare nel mondo non solo il nome di Cardèto ma anche quello di Orvieto”.

“La severa selezione a cui sono stati sottoposti nostri vini e l’entrare a far parte di un gruppo così prestigioso conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo  – ha aggiunto Luciano Innocentini, amministratore del Gruppo Cardeto  – ci dimostra che tutto ciò che abbiamo fatto lo abbiamo fatto bene. Nulla era scontato e tante aziende che si sono proposte non hanno superato la prova e sono state scartate. Alla fine, ci hanno scelto, siamo entrati in Maxim’s.

Cardèto e il vino di Orvieto è sulla Rue Royal di Parigi, la principale via della Ville Lumiere, insomma, non è cosa da poco. Di ciò voglio dare riconoscimento a tutti i soci e a tutti i dipendenti,  perché questo traguardo è stato raggiunto grazie al concorso di tutti gli attori della nostra cooperativa”.

 “Stiamo iniziando a raccogliere i frutti del nostro lavoro – è intervenuto il presidente di Cardèto Giancarlo Cerquetelli – è stato un anno molto impegnativo ma siamo fortemente motivati ad andare avanti seguendo la linea dell’internazionalizzazione anche perché il mercato sta rispondendo bene. Un altro progetto che sta prendendo piede è Varietà d’Italia che riguarda soprattutto la nostra controllata Picco d’Umbria e che vede come partner la rete di agenti della società Best Agent (società di agenti operante su tutto il territorio nazionale, alla quale è stato conferito il mandato per la codistribuzione in Italia). Obiettivo è distribuire vini di qualità provenienti da diverse regioni d’Italia, sotto un unico grande marchio”.

 Per dare qualche cenno storico, Maxim’s nasce come un bistrot il 7 aprile 1893 da Maxime Gaillard, un ex cameriere. Ma è sotto la successiva proprietà di Eugene Cornuché che è diventato uno dei più popolari e alla moda ristoranti di Parigi con la sua vista su rue Royale, nel cuore della Villè Lumiere.

Totalmente ispirato negli interni all’art nouveau in piena Belle Èpoque ha avuto tra i suoi clienti ospiti di prestigio come Edoardo VIII, Marcel Proust e Jean Cocteau, Aristotele Onassis, Maria Callas, il Duca di Windsor e sua moglie Wallis Simpson, Porfirio Rubirosa, Max Ophüls e Barbara Hutton. Da quel momento in poi Maxim’s diventa un simbolo internazionale  presente in tutto il mondo. I suoi ristoranti sono a Tokyo, Londra, Shanghai, Pechino, Monaco, Ginevra, Bruxelles, Doha e Hefei. e anche li speriamo che i nostri vini e la città di Orvieto possano essere apprezzati.

Maxim’s rappresenta non solo la ristorazione di classe, ma offre anche una vasta gamma di altri prodotti tipici : dall’hotellerie alle porcellane, dai profumi all’acqua minerale per arrivare all’omonimo champagne … alle praline ed oggi ai selezionati prodotti di provenienza italiana.

Non a caso, oggi, il ristorante, le boutique enogastronomiche e il marchio Maxim’s appartengono a Pierre Cardin che ne ha fatto il proprio marchio-simbolo.

 

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