“Occorre colmare le disparità e le divergenze che attualmente ci sono nella gestione sanitaria regionale, per ciò che riguarda la medicina territoriale e ospedaliera, attraverso una reale integrazione tra i due livelli di intervento, assegnando un ruolo più centrale alla prevenzione, per garantire una qualità diffusa dei servizi. Per fare tutto ciò è necessario omogeneizzare e rendere più appropriati ed efficaci i criteri di assegnazione delle risorse e i modelli organizzativi”. Così il consigliere regionale Fausto Galanello (PD) il quale ritiene che la proposta di legge di iniziativa popolare di modifica della normativa “18/2012” (Ordinamento sanitario regionale), attualmente all’attenzione della Prima e della Terza Commissione, sia “un’occasione utile per operare una riflessione sulla ‘riforma’ che a poco meno di due anni dall’entrata in vigore, appare necessaria e indifferibile”.
Tra le criticità del sistema, Galanello indica quelle determinate “dai criteri di assegnazione delle risorse che, basate sulla spesa ‘storica’, limitano di fatto quel processo di evoluzione e, soprattutto di omogeneizzazione del livello e della qualità delle prestazioni”. E questo problema, a giudizio dell’esponente del Pd, si sta evidenziando in diverse aree territoriali dell’Umbria, con effetti più marcati nell’Orvietano, nell’Amerino e nel Trasimeno. Secondo il consigliere Galanello è necessario assegnare ai distretti sanitari una “maggiore autonomia e risorse adeguate”, per intervenire nelle specificità e complessità delle problematiche sanitarie territoriali, “puntando alla partecipazione e al coinvolgimento dei cittadini e delle amministrazioni comunali”.