di Pier Luigi Leoni
Più volte al giorno passo davanti al palazzo comunale di Orvieto, che ho frequentato per tre lustri come consigliere comunale, e mi sovviene il celebre aforisma di Jean Paul (scrittore e pedagogista tedesco – 1763-1825): “Il ricordo è l’unico paradiso dal quale non possiamo venir cacciati”. Perché allora non mi viene voglia di entrare, se non altro per fare un saluto alle molte care persone che là dentro governano e lavorano? Forse il ricordo è più piacevole nella discrezione.
O forse devo prendere in considerazione un altro aforisma di Paul: “La vecchiaia è triste non perché cessano le gioie ma perché finiscono le speranze”? Però sono sicuro che la mia speranza di comandare non è mai finita, perché non è mai cominciata.
Per saldare il mio debito a Paul, cito un terzo aforisma: “Nelle donne tutto è cuore, perfino la testa”. So che le donne oggi non amano certe distinzioni tra i generi. Giustamente sospettano che i maschi ci mettano un po’ della loro inveterata pretesa di superiorità. Ma questo aforisma mi sembra piuttosto offensivo nei confronti dei maschi. Sia dai maschi che dalle femmine mi aspetto cuore generoso e adeguato cervello. Anche dalle persone che governano Orvieto.
Forse per questo evito di entrare nel palazzo comunale. Sono impegnato a scacciare col cuore i dubbi che m’insinua il cervello.