Apparentemente nulla, ma sotto sotto, precisamente nel terreno, è nascosto il comun denominatore che rende questi vini unici nel panorama enologico italiano. Il suolo vulcanico. E anche ad Orvieto esplode il gusto dei vini da territori vulcanici.
Una tre giorni – da oggi fino a domenica – che farà incontrare tre città: Orvieto, Montefiascone e Pitigliano unite nel network “Volcanic Wines” di cui fanno parte undici consorzi Soave, Lessini Durello, Gambellara, Colli Euganei, Pitigliano, Tuscia, Orvieto, Frascati, Campi Flegrei, Ischia, Etna e a cui si sono aggiunte, per l’occasione, alcune cantine delle Eolie e della Sardegna.
Appartenenti all’ampio distretto vulcanico dei Vulsini, insistenti su tre regioni limitrofe, le tre città diventeranno il palcoscenico delle tre giornate di ricerca, indagini tecniche, degustazioni nel segno del vulcano.
La manifestazione si aprirà oggi a Montefiascone con degustazioni riservate a giornalisti e operatori del settore; proseguirà il giorno successivo a Pitigliano con l’incontro “Dentro il Vulcano: il gusto del territorio” volto ad approfondire dal punto di vista tecnico e scientifico il rapporto tra territori vulcanici e vino – un’ideale continuazione del fortunato convegno tenutosi per Vulcania a Pitigliano 2013. Il culmine ci sarà domenica proprio ad Orvieto dove si terrà la grande conclusione con i banchi d’assaggio a palazzo del Popolo, aperti al pubblico, dalle 10.30 alle 20. In degustazione oltre 150 vini in rappresentanza di oltre 80 aziende, 14 solo quelle dell’Orvietano. Il ticket per il banco d’assaggio è 10 euro e include il libretto di degustazione.
«E’ la prima volta di questa iniziativa – hanno spiegato il presidente del Consorzio dei vini di Orvieto Enzo Barbi e il direttore Giorgio Rovere – occorre riportate il vino al centro della città. Il territorio ha dato tanto alle cantine e allo stesso tempo le cantine e i produttori devono fare il possibile per il territorio portando il nome di Orvieto in giro per il mondo. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è rafforzare sempre di più il connubio vino-città anche perché Orvieto ha dalla sua potenzialità incredibili e sia come produttori che come Consorzio dobbiamo riuscire a sfruttarle negli anni. E l’idea è proprio quella di riuscire ad incrementare eventi di questo tipo».
Va proprio in questa direzione la decisione del Consorzio di alzare in maniera consistente le quote dei suoi 120 soci (che da soli producono oltre il 90% di vino d’Orvieto) per rendere possibile l’organizzazione e la diffusione di eventi e manifestazioni di questo tipo che siano in grado di veicolare il nome di Orvieto e del suo vino in giro per il mondo. Le 14 cantine che hanno aderito al “Volcanic wine”: Cardeto, Barberani, Bigi, Titignano-Salviano, Castello di Corbara, Castello di Montegiove, Castello della Sala, Custodi, Decugnano dei Barbi, Falesco, Palazzone, Poggiocavallo, Tenuta le Velette, Tenuta Vitalonga.