Riceviamo da Sinistra Ecologia e Libertà Circolo di Orvieto e pubblichiamo.
Le elezioni amministrative del 25 Maggio scorso, pur non riuscendo a mettere fine a questa ormai lunga tornata elettorale, hanno segnato un punto chiaro di svolta non solo con la precedente amministrazione di centrodestra (che esce sconfitta, con tre degli assessori in scadenza che non riescono, insieme, a totalizzare neanche 100 voti), ma anche con chi pensava, come le varie liste “civetta” (leggasi Laura Ricci e Marco Frizza), di poter incarnare un rinnovamento che, seppure ostentato con le parole, non ha poi saputo trovare la propria dimensione politica all’interno dell’elettorato. E’ stato un voto chiaro, che ha premiato chi ha saputo cogliere l’ansia di un rinnovamento che nella nostra città, dopo 5 anni di aspettative trasformate in delusione, si percepisce come un’esigenza imprescindibile; un rinnovamento che non si configura come un mero passaggio di testimone tra classi dirigenti che vogliono perpetrare se stesse, ma come un cambiamento netto rispetto a pratiche e metodi del fare politica che, ormai, sono fuori tempo massimo, tanto a destra quanto a sinistra.
Non è un caso che lo schieramento uscito sconfitto al primo turno (il centrodestra che ha governato la città in questi ultimi cinque anni) abbia deciso di giocare le sue ultime carte nel tentativo di rievocare vecchi fantasmi con una propaganda sulla quale si dovrebbe forse ridere, se non rivelasse la pochezza di idee e contenuti di chi fino a qualche giorno fa ci amministrava. Si cerca di screditare l’avversario affiancandolo a colpe non meglio specificate, senza entrare nel merito e soprattutto senza quel minimo di onesta intellettuale che imporrebbe di guardare alla storia della nostra città e di elaborare analisi un po’ più approfondite del: “Hanno lasciato 58 Milioni di euro di debiti” (chi? Quando? Che vuol dire “debiti”?). La semplificazione dei problemi che ci circondano è una tentazione tanto forte quanto inevitabile quando si cerca di scappare dal fatto di aver affossato una città ed un territorio che sono, ormai, ridotti allo stremo, sia in termini di produzione e occupazione che di efficienza e qualità dei servizi.
Fortunatamente, cinque anni di mala-gestione della cosa pubblica non possono essere messi sotto il tappeto così facilmente ed il voto del 25 ci ha instradati verso la possibilità di cambiare passo; ora serve un ultimo sforzo, un ultimo moto di riscatto da parte di una città che deve tornare a sentirsi protagonista del proprio destino comune.
Domenica 25 Maggio ci avete sostenuto con oltre 500 voti a favore della nostra lista e con centinaia di preferenze verso chi quella lista la rappresentava; ora, per non far si che il cambiamento messo in moto si arresti, vi chiediamo di dare un’ultima spallata a chi ancora oggi si pavoneggia di essere un maestro del licenziamento e della svendita del bene comune: Domenica 8 Giugno andiamo a votare, e votiamo per Giuseppe Germani Sindaco di Orvieto!