di Pier Luigi Leoni
Parole sante, quelle dei consiglieri di “Per andare avanti”, compresi i messaggi tutt’altro che subliminali alle minoranze e al PD. Ma, per passare dalle parole ai fatti, ci vuole conoscenza e metodo. Conoscenza non significa sapere tutto, ma umilmente informarsi con una attività costante di apprendimento e di approfondimento. “Studiare, studiare, studiare”, raccomandava Gramsci. Studiare le leggi, non fidandosi del buon senso e delle conoscenze superficiali; studiare l’economia e la finanza, non confondendo il bilancio comunale con quello di casa propria; studiare i dati del territorio in cui si vive, sia quelli geografici che sociali, economici e culturali. Quanto al metodo, è necessario attenersi a princìpi collaudati dalle scienze sociali. Il primo principio è il non ritenersi, prima di averlo dimostrato, superiori a chi ci ha preceduto e a chi si occupa di problemi analoghi. Perciò è indispensabile individuare le realtà in cui sono stati affrontati e risolti problemi analoghi a quelli di Orvieto. Quindi ancora studiare, verificare sul posto, valutare e poi programmare e progettare. Non copiare, ma tesaurizzare e cercare di fare meglio. È consigliabile non illudersi che per programmare, progettare e poi eseguire, basti conversare tra poche persone affiatate, benché volonterose, oneste, intelligenti e normalmente istruite. E nemmeno limitarsi a comunicare amabilmente per mezzo di internet. Ma confido che i consiglieri di “Per andare avanti” queste cose le sappiano. Quindi: «Adelante, Pedro, con juicio»; come, nei Promessi Sposi, raccomanda il cancelliere Ferrer al suo cocchiere, mentre la carrozza attraversa la folla inferocita che assedia il palazzo del Vicario.
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