Riceviamo da Fabrizio Diomedi e pubblichiamo. Il signor Diomedi ci ha anche dichiarato che la segnalazione dell’accaduto è stata inoltrata al parroco.
Lo scrivente e un suo amico hanno constatato, entrando domenica 8 giugno nella chiesa di san Giuseppe, l’assenza del bastone in mano alla statua del santo e, soprattutto, delle corone che ornavano le teste della Vergine e del Bambino sulla pala dell’altar maggiore, sicuramente ancora presenti la settimana precedente e di cui rimangono solo le impronte polverose.
Il ladro, che evidentemente non riusciva ad arrivare alle corone, si è fatto aiutare proprio da san Giuseppe, dalla cui statua ha preso il bastone con il quale, poi, è riuscito a staccare le placche metalliche non senza graffiare e strappare la superficie del dipinto, specie sulla testa del Bambino, che ad un primo esame visivo risulta particolarmente danneggiata.
E il bastone è stato poi abbandonato sull’ultimo gradino dell’altare in attesa di essere ricollocato alla destra del santo.
Non si può che constatare la gravità del fatto, opera di ignoti, che ha non solo arrecato un danno alla tela di Filippo Naldini, lasciando buchi e graffi ben visibili, ma ha anche offeso quella testimonianza di devozione e fede che la città aveva espresso proprio nell’apposizione delle corone, le quali, comunque, sembra non costituissero oggetti di valore.
La custodia degli edifici aperti al pubblico rimane una questione sempre aperta: se sia cioè giusto privare la fruizione del nostro patrimonio, in nome della sua salvaguardia e sicurezza, o se valga la pena di correre il rischio di furti o atti vandalici a vantaggio di una città capace di offrire le proprie bellezze non solo ai visitatori estemporanei, ma agli stessi orvietani che ne dovrebbero essere i principali custodi e destinatari. Personalmente, spero di non dover mai vedere una città muta, fatta di chiese e monumenti chiusi, e già fin troppi sono gli edifici che meriterebbero una valorizzazione (come san Francesco, gli Scalzi, san Bernardo…) e coi quali invece s’è persa ogni familiarità e financo memoria.